Anche in Calabria la Confartigianato è pronta a incontrare i candidati in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre.
E lo farà con un documento, già trasmesso ai leader nazionali dei partiti, che contiene le proposte per il mondo della micro, piccola e media impresa e dell’artigianato. Un’occasione per ricostruire un patto di fiducia tra imprenditori, politica e istituzioni.
A chi si candida a guidare il Paese, Confartigianato – si legge in un comunicato stampa dell’associazione di categoria – chiede di “saper guardare ed ascoltare la realtà produttiva rappresentata a livello nazionale da 4,4 milioni di artigiani e di micro e piccole imprese con 10,9 milioni di addetti, vale a dire il 99,4% del nostro tessuto produttivo e il 63,4% del totale degli occupati”. Secondo Confartigianato, sono “numeri che raccontano di un settore portante del sistema economico e sociale del Paese, anche in Calabria”. Per questo – in linea con l’organizzazione nazionale – Confartigianato Imprese Calabria “intende sottoporre ai segretari regionali dei Partiti e dei movimenti impegnati nelle elezioni politiche il manifesto redatto per “sollecitare un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica”.
Un manifesto in 10 punti che vuole diventare “un patto di fiducia per realizzare, davvero, le riforme irrinunciabili per lo sviluppo”, sottolinea il presidente di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano, che in qualità di componente della Giunta nazionale ha contribuito alla stesura del documento. “Una delle priorità che il nuovo Governo dovrà affrontare sara quella del caro energia – prosegue Matragrano-. Nel corso del mese di agosto si sono acuite le tensioni sui mercati energetici, generando un impatto straordinario sui prezzi di gas ed elettricità che amplifica incertezze e rischi per le imprese e per l’economia italiana.
Un fisco semplice e leggero – “visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona” – ma anche la riforma della la macchina burocratica all’insegna dell’efficienza. Sono questi i primi punti del manifesto di Confartigianato che prosegue con il ‘Lavoro di qualità’.
“Confartigianato dice no al salario minimo legale e sì al lavoro di cittadinanza, chiede di ridurre il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro, che in Italia pesa il 46,5%, contro una media Ue del 41,7%, e di potenziare la formazione tecnica e professionale e l’apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese – afferma ancora Matragrano -. Per sostenere la competitività delle Pmi, sollecitiamo anche la riduzione dei costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno, fissando un tetto europeo al prezzo del gas, attuando una riforma strutturale della bolletta che escluda gli oneri di sistema impropri pagati dai piccoli imprenditori e sostenendo gli investimenti in energie rinnovabili, in particolare per la creazione di Comunità Energetiche e per iniziative di autoproduzione”.