Con la grande storia del Festival dei due mondi, nato come palco per mettere a confronto realtà artistiche tra due continenti, Spoleto ospiterà, presso l’antichissimo Chiostro di San Nicolò nel prossimo mese di luglio 2022, il nascente Festival delle Regioni d’Italia per aprire una vetrina sulle tante lingue e tradizioni artistiche italiane, diverse da regione a regione.
Ogni regione italiana, attraverso i comitati regionali della Federazione Italiana Teatro Amatori, ha candidato lo spettacolo teatrale che potesse al meglio rappresentare la propria storia e le proprie tradizioni culturali. Così ha fatto anche la Calabria proponendo la compagnia teatrale “CarMa” di Reggio Calabria con lo spettacolo “1861-la brutale verità” di Michele Carilli, un lavoro teatrale che già in altre occasioni ha dato lustro alla nostra Regione, aggiudicandosi diversi riconoscimenti nazionali fra cui il premio “FITALIA 2019”, il più importante premio della Federazione Italiana, come miglior spettacolo italiano (cat. Narrazione).
Anche stavolta la Compagnia “CarMa” non ha tradito le attese ed è stata selezionata dalla commissione composta da esperti in rappresentanza degli enti organizzatori (Fita nazionale, assessorato alla cultura del comune di Spoleto, università di Perugia) per partecipare alla fase finale insieme ad altre tre compagnie ( Abruzzo, Veneto e Puglia) che meglio di altre sono riuscite, attraverso le loro proposte teatrali, a valorizzare il patrimonio culturale delle lingue e della letteratura della propria regione.
A corollario della manifestazione teatrale, l’Università di Perugia organizzerà un convegno sulle lingue ed i testi/autori proposti al Festival, mentre la collaborazione con l’Unpli creerà
l’occasione per abbinare una piccola fiera dei prodotti locali, tramite la rete delle Pro Loco d’Italia, provenienti dagli stessi territori delle compagnie, in modo tale da collegare la varietà e peculiarità della cultura artistica a quella del gusto.
Insomma ci sono tutti gli ingredienti per fare in modo che questo Festival segni, dopo due anni di astinenza, un grande ritorno del teatro di qualità.