Se promuovere la Gestione Ecosistemica integrata delle zone costiere e marine è un lavoro di squadra, l’associazione “Amici della Terra” ha il merito di avere convogliato le competenze e le energie del mondo istituzionale e associativo più rappresentative per realizzarlo.Si tratta di un progetto di partenariato che coinvolge anche altri 3 Paesi, oltre l’Italia (Giordania, Libano, Tunisia), si chiama “MED4EBM” e consentirà di valorizzare i dati e le conoscenze ambientali per la gestione della zona costiera e in particolare, del Golfo Di Sibari. Domenico Pappaterra, direttore generale dell’agenzia per la protezione dell’ambiente della Calabria, partecipando stamattina all’iniziativa di lancio del progetto, con la Presidente Monica Tommasi, a Sibari ha espresso convinta opportunità.
Arpacal consentirà attraverso dataset dedicati, di popolare la piattaforma che sarà oggetto di un confronto più tecnico nella giornata di domani con il Direttore scientifico Michelangelo Iannone che spiegherà il funzionamento di alcune attività e di come riuscire ad alimentare diversi strati informativi ambientali che possono essere implementati nel tempo. I dati di partenza, ha spiegato il direttore Pappaterra- riguardano preminentemente le attività sulle acque, la tutela del mare e dei corpi idrici che da quest’anno vedono l’agenzia direttamente in campo sia attraverso la cabina di regia insediata al dipartimento regionale su volontà del Presidente Occhiuto, sia con la partenza del piano di rafforzamento del monitoraggio dei corpi idrici che consentirà di classificare lo stato di salute delle acque, tenendo conto delle pressioni determinate dalle attività antropiche. Il Direttore generale Pappaterra ha sottolineato come ai mari della nostra terra sia assegnato uno spazio importante “il Tirreno e lo Ionio costituiscono un patrimonio prezioso che dobbiamo preservare e valorizzare, e sui quali il lavoro e l’impegno della nostra Agenzia concentra grandi sforzi“. Sul progetto presentato da Amici della Terra ha messo in luce un aspetto essenziale del ruolo dell’agenzia: “Non bisogna mai scordare che uno dei compiti fondamentali assegnato dalla legge 132/2016 al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e, di conseguenza, alle singole Agenzie è costituito dalla diffusione dei dati ambientali che costituiscono la fonte certificata e ufficiale insostituibile per determinare le scelte più corrette per la gestione dei territori costieri e la tutela della biodiversità da cui dipende la salute dell’ambiente e delle persone. “La sfida della tutela ambientale in Calabria – ha concluso il Direttore generale- è quella di mettere in grado davvero tutti di comprendere quali siano le caratteristiche, le particolarità e finanche i rischi che contraddistinguono l’ambiente calabrese”.