La Domotek Volley Reggio Calabria, già quando ha assaggiato il parquet per la prima volta, al tramonto della stagione estiva, aveva scelto consapevolmente di allontanarsi dal territorio delle speranze per battere quello inesplorato delle sfide, da affrontare con il piglio di chi, senza paura, si avventura a caccia di certezze. Così, ogni settimana, si è calata nelle profondità del campionato di Serie B: nella maggior parte delle occasioni mostrando una superiorità tecnica incontestabile. Entrando nelle pieghe del match di Lamezia Terme, contro la Raffaele Pallavolo, ha, invece, messo da parte le punte massime della bellezza estetica e, coltello fra i denti, si è addentrata nella foresta portandosi dietro borracce piene di determinazione.
Era l’esordio in un anno solare, il 2024, dal quale ci si aspetta di spostare in là l’orizzonte delle attese e, alla luce del match consegnato agli annali, non poteva essere bagnato da gocce più profumate. Mai, nel corso del torneo, i padroni di casa avevano perso senza portare a casa nemmeno un set: è successo contro la squadra amaranto che, insinuatasi nel fortino lametino ne è venuta fuori portandosi dietro il bottino pieno, un carniere che dice ancora, per la decima volta in dieci blitz, 3-0. Il mese dedicato a ricaricare le pile in coincidenza delle festività natalizie, quindi, ha restituito l’energia di sempre, tarata sull’impossibilità per il team reggino di andare in cortocircuito.
Vibrava di calore emotivo la bolgia del PalaSparti, ma il gruppo di Antonio Polimeni ha spento subito gli ardori, primo punto di Capitan Laganà, metafora precisa come poche di una forza senza soluzione di continuità espressa nell’arco dei tre parziali, anche quando sembrava che la Raffaele Lamezia potesse imprimere un corso differente alla gara. L’intelligenza di Emanuele Renzo, la sicurezza di Gianluca Schipilliti, la tempra di Stefano Remo hanno trovato, solo a sprazzi, un contrasto efficace da parte dei cugini gialloblu. Imprendibili i reggini che, afferrato il primo set (22-25), hanno alzato per un attimo il piede dall’acceleratore dando spazio agli avversari arrampicatisi fino al più 4 (10-6).
Immediata la luce blu del lampeggiante che ha richiamato, come una sirena, un punto dietro l’altro, sette consecutivi, buoni per affrontare al meglio il rettilineo finale del secondo set messo a terra sul punteggio di 25-18. Equilibrio a profusione da parte di Maurizio Schifilliti, incursioni chirurgiche di Peppe Boscaini ed imperturbabilità di Omar ElMoudden hanno fatto da corona incastonata di gioielli alla incontenibilità di Laganà che, elevatosi sulla torre del faro, ha indicato la rotta alla nave dal timone sempre nelle mani sicure e mai tremanti di coach Polimeni.
Sabato prossimo, approdo al PalaCalafiore, ultimo sbarco del girone d’andata: butterà l’ancora in riva allo Stretto la Tonno Callipo Vibo Valentia.