Prosegue il mese di agosto, il ciclo dei Caffè letterari proposti dal Circolo Rhegium Julii.
Lunedì 4, alle 21.30, presso il Circolo tennis “Rocco Polimeni” torna uno scrittore prolifico e di grande talento: Mimmo Gangemi, autore del nuovo romanzo “A me la gloria” edito da Solferino.
Mimmo Gangemi è nato nel 1950 a Santa Cristina d’Aspromonte. È ingegnere e scrive per “La Stampa”. Per Einaudi Stile libero ha pubblicato Il giudice meschino (2009, Premio Selezione Bancarella 2010) e La signora Ellis Island (2011, Premio Leonida Repaci 2011, Premio dei Lettori di Lucca 2011/2012 e Premio Letterario Tropea 2012), Il popolo di mezzo (Piemme). Per Solferino ha scritto “L’atomo inquieto” (2021), la storia di Ettore Majorana e, infine A me la gloria (2025), la drammatica storia d’amore di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano
Mimmo Gangemi si è già aggiudicato il Premio Fortunato Seminara e il Premio nazionale Rhegium Julii per la narrativa.
Si dice che abbia 15 romanzi nel cassetto e che la sua storia di scrittore abbia un fascino e una prospettiva infinita, ma ogni storia ha un suo karma, un suo pathos, una sua drammaticità.
L’ultimo romanzo “A me la gloria” segue la vita del conte Ciano e di sua moglie nei quattordici anni che vedono prima l’affermarsi e poi il crollo di un regime che porta il paese alla tragedia della seconda guerra mondiale. Lo studio approfondito dell’epoca, l’accurata rivisitazione dei documenti storici e dei Diari del conte, la sensibilità dello scrittore che ha inventato gli straordinari personaggi de “La signora di Ellis Island” e de “Il popolo di mezzo” e ricostruita la poliedrica personalità di Ettore Majorana ne “L’atomo inquieto“, consente a Mimmo Gangemi di seguire Galeazzo e Edda nella loro vita pubblica e privata, nella quotidianità del menage matrimoniale, negli impegni della fulminea carriera di lui e negli alterni umori di lei. Non personaggi, ma persone. Fino all’epilogo tragico quando il voto di Ciano al Gran Consiglio ne segna la fine inattesa.
“L’abbraccio con cui lo avvolse Edda conteneva la sconfitta e i rimproveri a sè stessa per aver fallito, l’umiliazione di figlia, i rimorsi di moglie e di madre. I pugni picchiati sul petto del marito odoravano d’ostinazione e di rabbia. I figli raccolti attorno a loro due e stretti a pigna tracciavano i confini della famiglia, da lì in avanti non si sarebbe allargata oltre. Mai erano stati uniti come in quei momenti.”
Dopo i saluti dei responsabili dei rispettivi circoli, parleranno converseranno con Gangemi, la giornalista Anna Foti, Maria Florinda Minniti e Daniela Scuncia.