“Qualche anno fa avevo lanciato un appello ai magistrati che seguono il caso Scopelliti affinché, dopo le piste che si erano aperte tra il 2018 e il 2019, si desse seguito con un segnale forte di svolta nella ricerca di verità e giustizia nel delitto Scopelliti. Chiedevo uno sforzo più intenso in un momento storico in cui grazie anche ad altri processi in atto, si delineavano scenari più definiti rispetto alle consorterie mafiose e alle massonerie. Avevo dichiarato inoltre che finché non ci sarebbe stato questo passo in avanti, questa iniezione di fiducia, non avrei più promosso attività pubbliche nella data della morte di papà”.
Esordisce così Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato vittima di mafia assassinato il 9 agosto 1991, sul palco del Premio Scopelliti 2024, premio conferito alle eccellenze del territorio calabrese.
“Ho sempre amato ricordare papà con un sorriso, soprattutto il 9 agosto, data della sua uccisione. È questo il motivo per cui, con la Fondazione Scopelliti, onoravamo quella data con un’iniziativa gioiosa: il Premio intitolato alla sua memoria. Purtroppo però, questi anni di silenzi, questo continuare a stringersi le mani in maniera contrita negli anniversari chiedendo pazienza alla mia famiglia anno dopo anno in attesa di una svolta che pare sempre più lontana, non basta più. Infatti, fino a che non verrà fatta chiarezza sul delitto e papà non riceverà verità e giustizia, so che non avrò la forza di vivere quel giorno come un momento di memoria e speranza, un giorno in cui ricordare papà con un sorriso, nonostante tutto” continua Scopelliti “Ecco perché ho deciso di anticipare il Premio Antonino Scopelliti di un mese esatto: per poter condividere al meglio e con la serenità del quotidiano lavoro realizzato dalla Fondazione, il ricordo di mio padre accanto a chi si impegna giorno per giorno a rendere migliore il nostro territorio.
Ed è proprio questo l’impegno assunto e portato avanti dalla Fondazione Scopelliti che ogni anno premia le eccellenze della Calabria che ne valorizzano il territorio.
La serata di premiazione si è svolta a Piazza Italia, a Reggio Calabria, e ha avuto inizio con il conferimento del Premio alla Memoria a Lilia Gaeta, magistrato reggino scomparsa nel novembre 2022 dopo una lunga lotta contro il cancro. Di Lilia Gaeta sono stati ricordati il suo instancabile impegno nell’associazionismo territoriale, nonché la sua solare umanità, sia fuori che dentro le aule di giustizia. A ritirare il Premio il marito Luciano Gerardis, che si è soffermato sull’importanza di trasmettere ai giovani esempi concreti e forti di legalità.
Il Premio Resto in Calabria è stato assegnato al tenore Giuseppe Filianoti, già noto sulle scene musicali internazionali, e premiato per aver messo al servizio della sua terra la propria professionalità.
Per la categoria Impegno sociale è stato premiato il Progetto Borgo Croce, e i riconoscimenti sono stati consegnati all’Associazione Borgo Croce, che ha avuto il merito di dare nuova vita a quel paesino che sembrava destinato a scomparire, e al gruppo Igers Reggio Calabria che, grazie alla loro abilità comunicativa, sono riusciti a mostrare al grande pubblico dei social l’incanto non soltanto di Borgo Croce, ma di tutto il nostro territorio, spesso poco conosciuto. Hanno ritirato il premio la presidente dell’Associazione Borgo Croce, Maria Grazia Chirico, e il gruppo Igers Calabria: Lorenzo Vazzana (Kamikaze), Salvatore Borzacchiello (Borzac).
Per la categoria Istruzione, formazione, educazione è stata premiato il progetto Scuola in Carcere, portato avanti dagli Istituti penitenziari del plesso Arghillà di Reggio Calabria e dall’Istituto professionale alberghiero e turistico “Giovanni Trecroci” di Villa San Giovanni. La Dirigente dell’Istituto Alberghiero, Enza Loiero, e la dottoressa Marianna Stendardo, direttrice del Plesso penitenziario Arghillà, sono state premiate per aver garantito percorsi di istruzione e formazione ai detenuti all’interno di un progetto di vita finalizzato al recupero ed al riscatto personale.
La serata è proseguita con il Premio Radici in Calabria, conferito al regista Fabio Mollo, per aver saputo raccontare, con toccante sensibilità, alcuni dei temi sociali più sentiti del nostro periodo storico, senza dimenticare le proprie origini reggine.
Per la stessa categoria è stato poi premiato l’artista reggino Gennaro Calabrese che, per motivi legati al Covid-19, non aveva potuto ritirare il Premio nel 2020, anno in cui gli era stato conferito, per aver saputo mantenere, nei suoi spettacoli, una ironia e una grazia tutte meridionali e calabresi in particolare.
Il Premio Contrasto alle mafie per l’affermazione dei diritti è stato conferito al Reparto Polizia a tutela delle vittime di violenza in seno alla squadra mobile, che si adopera quotidianamente per l’adozione immediata di misure di contrasto a determinati reati, specie a quelli legati a violenza di genere, per garantire anche su strada la sicurezza pubblica, in particolar modo delle donne. Il Premio è stato consegnato a Gianfranco Minissale, Primo dirigente della Polizia di Stato,
L’Officina dell’Arte, di Peppe Piromalli, è stata premiata per la categoria Promozione culturale del territorio calabrese, perché meritevole di aver diffuso i valori del suo Direttore, secondo cui “L’arte deve riempire le menti e i cuori della gente. Il sorriso è una sana medicina che fa bene al cuore.”
Il Premio Resistenza, impegno e testimonianza contro le mafie, è andato ad ANCI – Associazione Nazionale Comuni italiani che ha, tra gli altri, il merito di tutelare le Autonomie locali anche dalle ingerenze della malavita organizzata e dall’inquinamento mafioso. La targa del Premio è stata consegnata questa mattina, a Palazzo San Giorgio, nelle mani del Sindaco Giuseppe Falcomatà delegato, per l’occasione, dal Presidente Decaro.
Infine, il Premio Scopelliti 2024, è stato assegnato all’Associazione Antigone, per il concreto impegno dimostrato nell’ambito della tutela dei diritti delle persone detenute. Perla Allegri, che ha ritirato il Premio, ha chiuso la carrellata di eccellenze autorevoli del nostro territorio.
A chiudere il Premio Antonino Scopelliti 2024, lo spettacolo Gennaro Calabrese Show del noto artista reggino, che ha regalato al pubblico intervenuto momenti di sorrisi ed allegria.
Come da qualche anno a questa parte, le targhe per diverse categorie sono state realizzate dai ragazzi diversamente abili di Artinsieme, l’associazione di volontariato nata con l’obiettivo di accompagnare e rendere più serena la quotidianità di chi si trova ad affrontare, spesso da solo e senza alcun supporto pubblico, le difficoltà di una condizione emarginante.
Anche quest’anno, il Premio Scopelliti si è avvalso del patrocinio di Camera dei Deputati, Regione Calabria, Associazione Comuni dello Stretto, Comune e Città Metropolitana di Reggio Calabria.