Venerdì 31 maggio 2024 alle ore 19.00 presso la propria sede di Via Amerigo Vespucci n 10/g , il Circolo culturale G. Calarco- Coop. V. Veneto presenta il libro “I tesori dell’area grecanica calabrese. Rime perdute” di Giuseppe Toscano, pubblicato da Gangemi editore (2024).
Sarà presente le Preside Carmelina Sicari, che ha curato la prefazione del libro, interviene il poeta Salvino Nucera, letture a cura di Francesco Camera, Domenico Genovese, Susanna Giacalone e Domenica Toscano
L’evento sarà arricchito dalla ‘ esposizione dei quadri dei pittori Pino Caridi e Carmelo Caridi e una mostra di fotografie degli artisti Enzo Penna, Fabio Orlando, Antonio Scappatura, Domenico Nucera, Carmela Criseo, Antonio Toscano, Cecè Casile, Massimo Collini, Giuseppe Vizzari.
Giuseppe Toscano, nato a Melito P. Salvo, ha lavorato quale ufficiale giudiziario. Presidente dell’associazione Pro Pentidattilo, scrive per testimoniare il suo impegno civile e per non far cadere nell’oblio le storie di una intera comunità dell’area grecanica. Ha pubblicato : Storie di vita tra Melitoe Roghudi; I mulattieri di Melito; Storie sparse melitote; Rimi perduti
Poesiàri, ‘poesiare’. È una delle prime parole che ho ascoltato. Un ricordo impresso nella memoria giovanile, un atto di scrittura in età adulta. Una parola, quasi un sussurro, che si lega a un altro ricordo, quello del mondo agreste del mio paese, Melito di Porto Salvo. La campagna, i giardini di bergamotti, il mare, il lavoro e i sacrifici… Tutto questo si rifletteva, per le famiglie, in momenti di raccoglimento e socialità, che si traducevano a loro volta in canti Ecco, di quel mondo agricolo e pastorale forse è rimasto poco, forse è scomparso. Oggi corre inarrestabile l’abbandono degli antichi paesi e dei vecchi borghi; chi resta è distratto dalla vita di tutti i giorni e i giovani che partono non hanno altro che un trolley con dentro i loro sogni. In queste rime ho dato voce a quei sentimenti, a quel patrimonio morale delle nostre comunità di Calabria oggi vittime di una narrazione che vuole i suoi abitanti isolati, retrogradi, malfattori. Dedico queste rime perciò a persone di grandi virtù e valori morali, che si sono dedicate ai loro paesi, alle persone che qui si trovano, dal mare alle montagne.