«Se da un lato serve un uso più consapevole e responsabile dei social network, dall’altro non si può che riconoscere l’opportunità che offrono a quanti lottano per la libertà, come sta accadendo in Iran. Seppur, per certi versi, indispensabili, i social restano, comunque, una rete colma di rischi per le persone più fragili e vulnerabili. Questo è il nodo principale da sciogliere». Così, il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, è intervenuto al convegno “Social network, censura e diritti delle donne” che ha preso le mosse dalle proteste delle donne iraniane dopo l’omicidio di Masha Amini.
Promossa dalla consigliera di Parità della Città Metropolitana, Paola Carbone, l’iniziativa ha raccolto molti giovani nella sala “Perri” di Palazzo Alvaro, con la partecipazione di esperti di settore quali l’avvocato Nino Polimeni, specializzato in Diritto di internet, privacy e copyright, Matteo Flora, imprenditore e professore in “Corporate reputation e storytelling” presso la Facoltà di Economia dell’Università di Pavia, e Pegah Moshir Pour, attivista iraniana, influencer per i diritti digitali, consulente in “Ernst&Young” e content creator sui temi digitali, culturali e diritti umani.
«Uno dei primi intollerabili atti posti in essere dal regime di Teheran per provare a bloccare l’ondata di proteste per la salvaguardia dei diritti umani fondamentali – ha affermato Versace – è stato proprio l’isolamento digitale dei suoi cittadini. Questo offre bene l’idea di quanto, i social media, rappresentino un utile strumento di rivendicazione e libertà, tanto da essere temuti dai governi più autoritari e repressivi. Rappresentano, dunque, una minaccia per despoti e dittatori ed un’opportunità per i popoli oppressi, ma nei sistemi occidentali continuano ad occupare un ruolo insidioso e colmo di pericoli. Bisogna, dunque, trovare un giusto e naturale equilibrio, affinché possano davvero identificarsi come una risorsa per i cittadini nella salvaguardia dei diritti e nella diffusione delle conoscenze».
«Da padre di un ragazzo adolescente – ha ammesso il sindaco facente funzioni – ho spesso difficoltà nel riuscire a trasmettere un uso corretto della tecnologia a mio figlio. Questo, probabilmente, è uno dei limiti più evidenti di un sistema in continua e perenne evoluzione, rispetto al quale gli adulti avrebbero tanto da imparare dalle generazioni più giovani. Iniziative come queste, quindi, assumono un aspetto determinante perché, pur rivolgendosi ad una platea di ragazzi e ragazze, offrono, ad ognuno di noi, strumenti adeguati per avere un approccio più serio e responsabile allo sconfinato mondo dei social network». «Così – ha concluso Versace – ringrazio la consigliera di parità, Paola Carbone, e tutti gli esperti intervenuti che, approfondendo un tema particolarmente delicato, offrono un servizio fondamentale per l’intera comunità».