È “La quercia di Bruegel” (Aboca) di Alessandro Zaccuri l’opera vincitrice del Premio letterario “Mario La Cava”.
Organizzato dal Comune di Bovalino in collaborazione con il Caffè Letterario “La Cava”, con il patrocinio del Consiglio regionale della Calabria e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, il contributo dell’Ordine degli Avvocati di Locri e della Banca di Credito Cooperativo di Cittanova, il Premio Letterario La Cava è giunto alla quinta edizione.
Il premio dedicato alla scrittore bovalinese ha visto in concorso quindici opere attentamente selezionate dalla giuria composta da Cinzia Leone, scrittrice vincitrice del premio assegnato dai lettori del Caffè nel 2019, Marco Gatto, docente dell’Università della Calabria, Giuseppe Lupo, scrittore e docente all’Università Cattolica di Milano, Pasquale Blefari, assessore alla Cultura del Comune di Bovalino, e Domenico Calabria, presidente del Caffè Letterario Mario La Cava.
Il prestigioso premio – ricevuto negli anni precedenti da Claudio Magris, Maria Pia Ammirati, Nadia Terranova e Donatella Di Pietrantonio – è stato assegnato tra tre opere finaliste: “Io sono Gesù” (Sellerio) di Giosuè Calaciura, “Il popolo di mezzo” (Piemme) di Mimmo Gangemi e “La quercia di Bruegel” (Aboca) di Alessandro Zaccuri.
A condurre l’evento, che si è tenuto all’interno dell’Istituto “Francesco La Cava” di Bovalino (RC) domenica 24 aprile, Mara Rechichi, Mariateresa Ripolo e Domenico Calabria. I brani delle opere sono stati letti da Giulia Palmisano, Rossella Scherl e Giovanni Ruffo.
Il vincitore Zaccuri si è detto felice e onorato di aver ricevuto il premio dedicato a “un autore che ha attraversato gran parte del nostro Novecento, dando sempre prova di originalità e indipendenza”. “La quercia di Bruegel” ha conquistato la giuria, composta nella fase finale dai tre giurati esterni: Cinzia Leone, Marco Gatto e Giuseppe Lupo. “L’opera in cui Alessandro Zaccuri – scrive la giuria nella motivazione – coglie e mette in risalto l’importanza di quei particolari che non solo non sono insignificanti, ma che rendono uniche le nostre vite. Una storia raccontata attraverso una scrittura raffinata e che colpisce dritta al cuore, proprio come un’opera d’arte”.
Premio speciale “La Melagrana” a Luigi Maria Lombardi Satriani, professore emerito presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha insegnato all’Università della Calabria, di cui è stato preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e Prorettore per le attività culturali, inoltre è stato presidente dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche (AISEA). Studioso dei fenomeni antropologici, ha pubblicato opere capitali sul tema, tradotte anche all’estero, tra cui ricordiamo alcune: Il ponte di San Giacomo (Premio Viareggio 1982), Diritto egemone diritto popolare, Nel labirinto, Il sogno di uno spazio.
A consegnare il premio, che è stato ritirato dal figlio Alfonso Lombardi Satriani, Rocco La Cava, figlio di Mario La Cava.
L’opera più votata dai lettori del Caffè letterario La Cava è stata “Il popolo di mezzo” di Mimmo Gangemi, che ha ricevuto il riconoscimento degli appassionati lettori del circolo, coordinati da Enzo Dicembre.
I premi consegnati sono stati realizzati dall’artista Rosario La Seta e dall’orafo Aldo Ferraro.