Il legame con la propria terra e la cultura intesa come interpretazione, ascolto, elevazione di un territorio e della sua popolazione sono stati il filo conduttore della quarta edizione del Premio Aragona, nato nel 2020, su iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Isola di Capo Rizzuto guidata dal Sindaco Maria Grazia Vittimberga con l’obiettivo di puntare il riflettore sulle eccellenze e le menti brillanti emerse da questo territorio. Incastonato nel piazzale del Castello Aragonese di Le Castella, nella serata di sabato 26 agosto, il Premio Aragona è stato condotto dal giornalista Rai Massimo Proietto, con la direzione artistica di Francesco Oliverio, che ha contribuito a far nascere e crescere negli anni la manifestazione dando forma alle idee del Vicesindaco Andrea Liò, impegnato nel premio sin dalla prima edizione, dell’Assessore alla Cultura Antonella Pagliuso che da due anni la sta portando avanti con passione, il tutto con la direzione tecnica di Domenico Mercurio, e con il sostegno del maestro orafo Michele Affidato, che ha realizzato i prestigiosi premi.
Non semplice soddisfazione, ma profonda e sincera gioia è il sentimento che il primo protagonista della edizione 2023 del Premio Aragona ha confessato di provare nel ritirare il riconoscimento. Si tratta di Guido Cianciulli, nato proprio a Le Castella, dove suo padre si trovava per lavoro, e cresciuto in Irpinia: qui, cogliendo un’opportunità dall’immane disastro del terremoto del 1980, dopo essersi domandato cosa fare per rendersi utile alla ricostruzione, ebbe l’intuizione di utilizzare il computer e creò il primo software per l’edilizia. Da questa idea pioneristica è nata Acca Software, azienda leader assoluta in Italia nel settore dei software per l’edilizia e straordinario esempio di imprenditoria meridionale che è valso a Cianciulli il Premio Aragona per la Tecnologia e l’Innovazione, consegnato dall’Assessore alla Cultura Antonella Pagliuso, delegata dal Sindaco alla realizzazione dell’intera manifestazione.
Il Premio Aragona per la Saggistica è andato, invece, allo scrittore, fotografo e critico di letteratura americana Maurizio Fiorino, il cui ultimo romanzo, “Autoritratto newyorkese”, uscirà in Italia nei prossimi giorni. Proprio a New York Fiorino ha trascorso un decennio, quasi fuggendo dalla sua piccola Crotone, che stava troppo stretta a chi sognava di lavorare nel mondo della comunicazione, ma il legame profondo con la terra d’origine, che lo scrittore ha ribadito nel ritirare il premio dalle mani dell’Assessore Davide Loprete, torna prepotente nelle opere di Fiorino, tutte ambientate nel Sud Italia, che affrontano temi sociali come l’omofobia e la ‘ndrangheta. Una sensibilità, quella di Fiorino, che si è tradotta anche in impegno sociale quando, nel 2020, ha scelto di devolvere tutto il ricavato del suo “Erbacce” per sostenere l’emergenza causata dalla tragica alluvione che ha colpito la città di Crotone la notte del 22 novembre 2020.
Mutuando un termine dalla propria professione, la ginecologa Rosanna Apa ha ammesso, dal palco di Le Castella, di non aver mai reciso il cordone ombelicale con la sua terra: per questo la fondatrice dell’ambulatorio di Ginecologia delle neonate e delle bambine del Policlinico Gemelli di Roma, ha dichiarato di ricevere con profondo orgoglio ed affetto il Premio Aragona per la Medicina, consegnatole dal consigliere provinciale Raffaele Gareri. Bambine e neonate, ha raccontato la dottoressa Apa, in ambito ginecologico sono la terra di nessuno: di qui la scelta di lanciare a se stessa la sfida di realizzare un ambulatorio. Una sfida vinta, dal momento che dal 2021 l’ambulatorio è una realtà che impegna un team di 16 sanitari, come ha raccontato con entusiasmo la dottoressa Apa, trasmettendo alla platea tutta la passione che anima la sua professione.
La stessa passione infiamma da sempre il dottore Carmine Parisi, dottore condotto di Isola Capo Rizzuto, autodefinitosi “medico di tutti”. Volontario in occasione dei terremoti del Friuli e dell’Irpinia, il dottore Parisi ha manifestato, durante tutto l’arco della propria esistenza umana e professionale, spirito solidaristico e di servizio nei confronti della propria comunità, facendosi promotore del Poliambulatorio del Suggesaro. A lui è andato un premio alla carriera, consegnato dal presidente Luigi Rizzo in rappresentanza dell’intero Consiglio Comunale di Isola di Capo Rizzuto.
E’ una carriera già ben avviata che promette di raggiungere traguardi importati quella del maestro Antonio Affidato, al quale è andato il Premio Aragona per la Cultura per la mostra “Rara Avis”, allestita in occasione del cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Dopo la Pinacoteca Civica di Reggio Calabria ed il Museo Archeologico di Crotone, la mostra sarà dal 10 settembre a Palazzo Botteri a Roccelletta e nel 2024 andrà in giro per l’Europa, sconfinando fino a Pechino. L’auspicio lanciato dal palco da Proietto è che nell’estate 2024 le sculture di Antonio Affidato ispirati ai miti ed alla Magna Graecia, possano essere ospitate dalla Fortezza di Le Castella. Un suggerimento immediatamente trasferito dal Vicesindaco Andrea Liò al Direttore del Polo museale di Crotone, Gregorio Aversa, presente in platea, che ha colto l’occasione di ringraziare per la disponibilità dimostrata nei confronti dell’Amministrazione comunale che ha ottenuto di potersi fare carico di aperture straordinarie del Castello, rendendolo fruibile ai visitatori dal lunedì alla domenica fino alle 23.
E’ stato con profonda commozione che il Sindaco Maria Grazia Vittimberga ha consegnato l’ultimo premio: un premio eccezionalmente condiviso, anzi moltiplicato, perché eccezionale, se non unica, è la presenza, in ambito ecclesiale, di tre vescovi nati nello stesso paese. Si tratta di mons. Antonio Staglianò, già vescovo di Noto ed attuale presidente della Pontificia accademia di teologia, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina, e mons. Fortunato Morrone, Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova. “Rappresentate il riscatto di Isola – ha detto il Sindaco nel consegnare i riconoscimenti – Questo premio è il riconoscimento scritto della gioia che la comunità di Isola prova per voi”. Nel suo videomessaggio di ringraziamento, Mons. Staglianò, assente per impegni in Vaticano, si è compiaciuto della valenza culturale del Premio Aragona, affermando che un territorio che voglia darsi un futuro deve protendere ad una nuova visione del mondo e della cultura, seguendo la direzione della giustizia, della legalità, della fraternità, dell’amicizia e della fiducia sociale.
“La cultura è l’interpretazione del territorio”, ha affermato monsignor Morrone nel raccontare l’opera svolta, proprio su Le Castella, insieme a mons. Staglianò, quando fu loro affidata la costituenda Parrocchia. Elevare il tono culturale intercettando il senso umano, ha raccontato, fu la loro missione. Lo stesso spirito mons. Morrone lo ha individuato ed apprezzato nel Premio Aragona che ha l’obiettivo di prendere consapevolezza di quello che si è, focalizzandosi su ciò che è bello e dà luce, invece che sulle zone d’ombra.
Di cultura come interpretazione ed intercettazione del linguaggio dei giovani ha, invece, parlato monsignor Caiazzo, nel commentare il periodo di difficoltà vissuto dalla Chiesa. Se Isola è stata una terra di vocazioni e se la Parrocchia di San Paolo da lui fondata e fatta crescere a Crotone riuniva tanti giovani, ora nelle Chiese non ce ne sono più. “Ci sono altri predicatori – ha ammesso mons. Caiazzo – che più di noi fanno breccia nelle loro vite. La sfida oggi è saper leggere il linguaggio dei giovani”.
Giovane, perché costituita da appena un anno, ma ricca di talenti ed affiatatissima è l’Orchestra Sinfonica della Calabria, diretta dal maestro Francesco Ledda, che ha allietato la quarta edizione del Premio Aragona col concerto “Maraviglia”. Mentre le ultime note si dissolvevano nel vento caldo che sabato sera soffiava sul Castello di Le Castella ed il numeroso pubblico batteva le mani tenendo il tempo di “Funiculì funiculà”, il sipario calava sul Premio Aragona 2023, già proiettato alla prossima edizione.