Il 3 dicembre ricorre la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.
Oggi, come tutti i giorni dell’anno, lo scopo prioritario è, quindi, quello di sensibilizzare sul tema del diritto universale delle persone con abilità diverse a prendere parte attivamente a ogni ambito della vita sociale e la consapevolezza verso la comprensione dei problemi connessi oltre che contribuire al superamento di ogni forma di discriminazione, di esclusione e violenza promuovendone i diritti ed il benessere.
Tutto per coltivare la speranza di un mondo migliore, non solo per il singolo ma per l’intera società che deve imparare a conoscere e ad accogliere, annientando le differenze per giungere a prediligere il merito individuale.
L’obiettivo, dunque, è il dovere di non lasciare nessuno indietro e ciò è possibile soltanto rafforzando i servizi socio-sanitari nazionali ed ancor più quelli locali e migliorare quelle strutture che possano garantire l’accessibilità per tutte le persone.
La parola d’ordine della giornata deve essere allora l’inclusione che è trasversale ad ogni ambito del quotidiano, dall’integrazione scolastica – luogo fondamentale per insegnare ad accogliere gli altri, per riconoscere e valorizzare le differenze e dove ci si adopera per far emergere le individuali potenzialità e per generalizzare le competenze acquisite da esportare nei vari contesti – a quella lavorativa, da qui l’importanza dei percorsi di autonomia e di formazione-lavoro.
Nell’ottica del miglioramento della qualità di vita, è stato importante per l’ente adottare il piano di Zona per il sistema integrato di interventi e servizi sociali dell’Ambito, uno strumento fondamentale per la programmazione sociale del territorio che si pone l’obiettivo di costruire un sistema locale degli interventi e dei servizi.
Così come importanti sono stati interventi quali, fra gli ultimi, quello relativo all’ “Autonomia delle persone con disabilità” – attraverso la costruzione e l’integrazione dei progetti individuali della persona con disabilità volti verso l’autonomia abitativa e lavorativa – e quello relativo al Centro polivalente per autismo e disabilità varie nella macro-area territoriale di Crotone.
Un progetto, quest’ultimo, innovativo che si propone di favorire percorsi di inclusione nella vita sociale, diretti a supportare esperienze di vita autonoma con uno sguardo alla formazione e un accompagnamento in esperienze di lavoro, puntando su progetti individuali che mireranno a riconoscere le abilità residue ed incrementare le competenze per la vita indipendente.
Sono primi passi importanti per la costruzione di quel mondo migliore dove “la disabilità non può essere un handicap” (Stephen HAWKING), ma non certamente risolutivi, perché è tanto ancora il cammino da compiere.
La scuola ed il lavoro sono certamente i capisaldi dell’inclusione sociale, ma altrettanto importanti lo sono le relazioni, le amicizie, il tempo libero, la cultura e lo sport.
Insomma, oggi in particolare, si richiede a noi tutti – dal più piccolo al più grande – un approccio verso l’altro di maggiore sensibilità e soprattutto uno sguardo più attento per diventare soggetti promotori di percorsi e azioni mirate a favorire il dialogo sociale al fine di contrastare le discriminazioni, tutelare al meglio soprattutto le persone più fragili e trasmettere attraverso le nostre scelte e le nostre azioni, un messaggio di normalità e quotidianità.