I Parchi Archeologici di Crotone e Sibari comunicano con grande soddisfazione che il Direttore, Dott. Filippo Demma, è stato selezionato quale premiato della XXIII edizione del Premio Nazionale “Umberto Zanotti Bianco”, promosso da Italia Nostra APS.
La cerimonia di consegna si terrà domani, 25 novembre, alle ore 11.00, presso la Sala Koch di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.
Nel conferire il riconoscimento al Direttore Demma, la giuria ha voluto valorizzare l’impegno profuso nella tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico della Calabria, con particolare riferimento ai siti di Crotone e Sibari, dove negli ultimi anni sono stati avviati interventi, ricerche e nuovi modelli di fruizione che hanno ampliato l’accessibilità dei luoghi e il dialogo con le comunità.
Accanto al Direttore Demma, la XXIII edizione del Premio vede la premiazione di figure di alto profilo: Angela Maria Ferroni, funzionario archeologo del Ministero della Cultura; il Gen. B. Antonio Petti, in rappresentanza del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale; i giornalisti Riccardo Iacona e Domenico Iannacone. Assegnate inoltre due Menzioni speciali a Fulvio Terzi e Domenico Minuto, e un Premio alla Memoria a Irene Savino.
Il premio assume un significato particolare perché intitolato a Umberto Zanotti Bianco, figura centrale nell’archeologia italiana e autentico “scopritore” dell’antica Sibari. Alla sua visione della cultura come bene collettivo e strumento di progresso, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia, si ispira ancora oggi l’azione dei Parchi Archeologici.
In questo solco si inserisce il percorso guidato dal Direttore Demma, che ha rafforzato il ruolo dei Parchi di Crotone e Sibari come presidi scientifici e culturali, capaci di innovare la gestione, ampliare i servizi, consolidare le reti istituzionali e promuovere una nuova attenzione nazionale verso i contesti archeologici della Calabria.
Il riconoscimento di Italia Nostra rappresenta dunque non solo un tributo personale, ma anche un segnale dell’importanza crescente delle esperienze maturate nei due Parchi, oggi considerati modelli di riferimento nel panorama della tutela e della ricerca archeologica del Mezzogiorno.
