Un viaggio per il mondo per cercare di comprendere cosa si sta muovendo nei diversi Paesi chiamati a muoversi sullo scacchiere del nucleare dai nuovi bisogni energetici. Bisogni da soddisfare con scelte di campo decisive per il futuro, soprattutto perché da queste scelte dipende la compiuta realizzazione della transizione energetica. Il viaggio è quello compiuto da Elena Stramentinoli e Luigi Mastropaolo, due giornalisti della trasmissione di RAI 3 “Presa diretta”, ideata e condotta da una delle migliori firme del giornalismo d’inchiesta, Riccardo Iacona.
Da quel viaggio e dall’inchiesta condotta da Stramentinoli e Mastropaolo è nato il libro “Ritorno al nucleare” – Soldi, guerre, rischi e promesse della nuova corsa all’atomo, pubblicato dalle Edizioni Dedalo e presentato a Palazzo dei Bruzi nell’ambito della rassegna libraria “LibrinComune”, promossa con unanimi apprezzamenti dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso, e coordinata dalla consigliera comunale delegata alla Cultura Antonietta Cozza che ha introdotto la presentazione del volume.
L’interessante discussione scaturita attorno al libro, oltre al Sindaco Franz Caruso e ai due autori, ha avuto per ospiti Riccardo Giacoia, Capo Redattore della testata giornalistica Rai della Calabria, Marco Innocente Furina, giornalista del TG Rai della Calabria che ha dialogato con gli autori e colleghi, e lo stesso Riccardo Iacona, che ha firmato la prefazione al volume, partecipando alla presentazione in videocollegamento. “La presentazione di questo lavoro – ha sottolineato il Sindaco Franz Caruso – affronta un tema che è di grande attualità, ma anche di prospettiva, perché in previsione dell’obiettivo “emissioni zero nel 20250″ bisognerà capire in che direzione andare. Le fonti rinnovabili – ha aggiunto Franz Caruso – non soddisfano al cento per cento e quindi un’alternativa si deve e si può trovare, ma va accuratamente verificata. Sono tra quelli – ha ricordato il Sindaco – che il 1987 votò convintamente contro il nucleare. Ero convinto che il nucleare non solo non fosse in grado di soddisfare le esigenze, ma fosse anche pericoloso. Oggi siamo pressoché circondati da centrali nucleari e non siamo certi che quel pericolo è stato scongiurato. Ci sono degli aspetti che come cittadini del mondo e del nostro Paese dobbiamo conoscere e affrontare, perché se c’è stata un’evoluzione positiva rispetto alle centrali nucleari civili, teniamone conto, perché c’è la necessità di superare l’energia del carbone per come l’abbiamo conosciuta e che ha prodotto, purtroppo, anche danni all’ambiente e al nostro clima. Questo libro ci dà delle indicazioni e ci informa sul da farsi. E’ importante conoscere, da amministratore di una realtà come quella cosentina, se effettivamente esiste una strada che ci porterà verso la realizzazione anche in Italia, come dice il ministro Salvini da qui a sette anni, di una prima centrale nucleare. Se questo dovesse essere un approdo sicuro per il nostro pianeta, credo che noi abbiamo il dovere di conoscere, di approfondire ed eventualmente anche di sostenere quelle che sono oggi realtà e situazioni diverse da quelle che ci erano state prospettate e che conoscevamo nel 1987. Ritengo, pertanto – ha concluso Franz Caruso – che questo genere di dibattiti che accrescono la nostra conoscenza e ci danno la possibilità di proiettarci al futuro siano di grande attualità, specie quando sono affidati a vere e proprie personalità del giornalismo”.
Apprezzamenti per l’iniziativa sono venuti direttamente da Riccardo Iacona collegato da remoto. “Cosenza – ha detto – è uno dei comuni dei quali si può andare più orgogliosi per iniziative come quella di oggi. Il tema del nucleare era stato seppellito nel dimenticatoio e invece è tornato prepotentemente alla ribalta e d’attualità dopo la crisi dell’Ucraina e dopo che Salvini l’ha messo al centro dell’agenda. E’ un argomento di grandissimo interesse che mette di fronte una serie di pro e contro”. E i pro e i contro sono stati equamente rappresentati, nel corso del dibattito, da Luigi Mastropaolo ed Elena Stramentinoli (giornalista marchigiana, di Osimo, ma con padre cosentino e per due anni nella redazione del TG3 Calabria).
I due autori hanno visitato diversi Paesi in tutto il mondo per capire come avevano approcciato il nucleare e cosa avevano fatto in questo specifico settore che, come ha detto Luigi Mastropaolo, va maneggiato con cura.
“Nel mondo – ha rimarcato Stramentinoli – si sta investendo molto sul nucleare (miliardi e miliardi). Il contro più assoluto è dato dal dove fanno a finire le scorie. Un problema ancora da risolvere. In alcuni Paesi ci si sta orientando verso la realizzazione di depositi geologici a 500 metri sotto terra, mentre in passato le scorie, senza alcuno scrupolo, sono state gettate anche in mare provocando danni su danni. Altri punti a sfavore sono il costo elevatissimo delle centrali nucleari e i tempi di realizzazione che oscillano dai 15 ai 20 anni”. Tra i contro, Elena Stramentinoli inserisce anche che non esiste una tecnologia che ci renda completamente autonomi.
Per Mastropaolo il nucleare rappresenta uno dei grandi temi attuali e risponde al bisogno di energia che nei prossimi anni aumenterà del 50%. Con poche quantità di nucleare si possono produrre grandi quantitativi di energia ad emissione zero. Questa energia è comunque complessa e va gestita con cautela e ogni Paese ha una sua ricetta. Una sola energia non è mai la soluzione. Ogni Paese adotta, infatti, un mix energetico che si sposa con la sua conformazione. Si pensi alla Germania o alla Francia che utilizzano i combustibili fossili. L’Italia è, però, un Paese povero di risorse con modeste quantità di gas e petrolio “che – ha detto ancora Mastropaolo- non ci rendono indipendenti. Aspetti che devono, inoltre, fare i conti con la preoccupazione e la paura del nucleare che si può risvegliare in noi. Il nucleare ha fatto parte, dopo la guerra, del nostro immaginario, toccando corde profonde, difficili da governare. Bisogna pertanto capire la strada sulla quale incamminarsi facendosi un’idea di cosa abbiamo davanti”. La discussione si è poi spostata dando un’occhiata a ciò che sta accadendo ad esempio in Francia, un Paese in grande difficoltà con il nucleare e che il Presidente Macron vuole rilanciare, con grandi investimenti per la realizzazione di nuovi centrali. “Noi – ha spiegato Stramentinoli – siamo stati a Strasburgo mentre veniva votata la cosìddetta tassonomia verde, una sorta di decalogo, di classificazione delle attività economiche che possono essere definite sostenibili o, meglio, ecosostenibili e che risultano essere meno impattanti possibili sull’ambiente”.
A fronte di quello che accade in Francia, che rappresenta quasi un unicum, in Europa molte sono le centrali obsolete e diventa difficile costruirne di nuove. Il caso italiano disegna per Luigi Mastropaolo uno scenario completamente diverso da quello francese. L’Italia è chiamata a fare le sue scelte, ma la strada del nucleare per il nostro Paese è in salita. Tra le soluzioni suggerite dal giornalista, il miglioramento tecnologico dei sistemi di sicurezza e la realizzazione di reattori veloci che lavorano ad altissime temperature riuscendo a bruciare l’uranio all’1%. Ci sono buone ragioni per sostenere il ritorno al nucleare ed altre per non sostenerlo. E se Luigi Mastropaolo ritiene la questione complessa e cruciale e non solo tecnologica, ma politica, evidenziando, inoltre, che l’Italia non abbia né le policy né la robustezza per lanciarsi in questa sfida, Elena Stramentinoli è dell’avviso che il Paese debba puntare molto sulle energie rinnovabili
La chiosa è tutta per il caporedattore del TG3 Calabria Riccardo Giacoia.
“Gli spazi pubblici che si assegnano alla cultura – ha sottolineato – rappresentano qualcosa di veramente confortante ed incoraggiante per favorire la narrazione di una Calabria diversa che non sempre riusciamo a raccontare. Il libro che i due validi colleghi hanno scritto è un libro senza pregiudizi. Il nucleare è un tema importante e forse anche preoccupante. Nell’87 votai contro il nucleare, ma forse allora ci siamo fatti trasportare dai timori. Forse, però, oggi è possibile cogliere anche i lati positivi. Per fortuna che c’è “Presa diretta” con le inchieste che porta avanti. Oggi raccontare la realtà e mantenere la schiena dritta è una cosa difficilissima. Teniamoci stretti le piccole realtà che continuano a raccontare i fatti come stanno, onorando la mission che è chiamato a svolgere il giornalismo, quello vero”.