« Diffideremo l’Amministrazione Stasi per la mancanza dello Statuto cittadino e per la mancata approvazione del Psa, alla Regione». Così tuonavano lo scorso aprile gli esponenti di Fratelli d’Italia.
«Sarebbe opportuno che questo strumento (PSA) venga impugnato prima che arrivi all’approvazione della Regione Calabria» è invece il mood del giorno.
Poche idee, confuse e palesemente contraddittorie quelle partorite nella sala riunioni di Fratelli d’Italia durante l’incontro tenuto lo scorso 5 novembre che aveva come claim: “La fusione nel PSA. Quale programma di sviluppo?”
Come Consiglieri di Maggioranza, nelle varie sedute della commissione consiliare urbanistica abbiamo affrontato gli aspetti relativi alla fusione, così come l’armonizzazione con le aree baricentriche e periferiche e l’incastonatura delle grandi opere, ad esempio, l’ammodernamento della SS 106 in chiave di sviluppo.
A proposito, l’idea di tracciato che ha il Sindaco Flavio Stasi è chiara da tempo ed è stata anche oggetto, solo quattro mesi fa, di discussione in Consiglio Comunale, dove maggioranza e minoranza hanno convenuto, proprio con il primo cittadino, sulla necessità di una moderna infrastruttura che, al contempo, non vada a sventrare gli scali di Corigliano e Rossano.
Nella fase delle controdeduzioni, ovvero post osservazioni, sarà possibile inserire tranquillamente nella cartografia un nuovo e concreto tracciato della 106, chiaro che per la realizzazione dell’opera ci aspettiamo dal neo senatore Ernesto Rapani un contributo fattivo.
Ci preme ricordare, a chi ha la memoria labile, il metodo partecipativo utilizzato nella calendarizzazione dei lavori, ormai in dirittura di arrivo, della commissione consiliare urbanistica.
Senza contare il lavoro propedeutico immane degli Uffici e le altre occasioni aperte di confronto, sono ben cinque le sedute pubbliche che non hanno MAI visto partecipare i tecnici di FdI che in quelle sedi avrebbero potuto giovare dei chiarimenti dell’architetto Vecchietti, del geologo Tenuta, dell’agronomo Sammicheli e dei responsabili della Provincia e della Regione, rispettivamente il dirigente ing. Morrone e il funzionario ing. D’Ambrosio.
È con il beneplacito di quest’ultimi che abbiamo concluso i lavori della commissione e dato mandato ai professionisti del redigendo PSA di adeguare lo stesso alla normativa vigente in materia urbanistica e di aggiornare tutte le tavole geologiche in riferimento all’erosione costiera e al rischio alluvione.
Come abbiamo avuto modo di ribadire in diverse occasioni, l’amministrazione si è trovata di fronte a un bivio: ritirare il PSA ed approvare un proprio PSC, ricominciando un percorso nuovo, con dispendio di tempo (oltre 17 anni!) e risorse economiche (centinaia di migliaia di euro) oppure andare avanti nel completare l’iter procedurale.
Con saggezza e alto senso di responsabilità abbiamo optato per la soluzione più idonea al bene della comunità e cioè l’adozione del PSA.
Un piano, perfettibile attraverso l’accoglimento di eventuali proposte migliorative nella fase delle osservazioni, che con la successiva adozione degli strumenti attuativi moderni tradurrà in termini di pianificazione l’intervenuta fusione e la nostra visione di città sostenibile volta ad ottimizzare i servizi e la ricettività turistica. Ricordiamo a chi fa orecchie da mercante che la LR. N. 19/22 prevede l’obbligo per tutti i comuni calabresi di dotarsi di uno strumento di pianificazione (Psa/psc) che sostituisce il piano regolatore generale.
Ma la cosa più importante è che le prossime settimane saranno decisive e storiche per la città di Corigliano-Rossano con l’approvazione, dopo un percorso teso al massimo coinvolgimento, sia dello Statuto che del PSA.