“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla” - Gabriel Garcia Marquez
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La Calabria migliore resterà nella storia del Premio Mar Jonio Estate 2024

Pubblico qualificato e attento, giunto da tutte le province calabresi ma anche da fuori regione, per la cerimonia di consegna del  prestigioso Premio Mar Jonio, che si è tenuto al Teatro del Lungomare di Cropani. Ha consegnato i riconoscimenti S.E. Mons. Salvatore Cognetti Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, per delega dell’Arcivescovo Metropolita Mons. Claudio Maniago. Mons. Cognetti è stato affiancato da alte personalità nella consegna dei riconoscimenti. L’alto prelato, in apertura, ha ricordato che questo premio è stato voluto e supportato dal compianto Arcivescovo Metropolita mai dimenticato Mons. Antonio Cantisani, precisando che il talento degli uomini e delle donne che raggiungono grandi traguardi deve essere messo a disposizione dell’intera comunità. Ad Antonio Battaglia (Magistrato) il premio è stato consegnato da Giuseppe Spagnuolo, Presidente della Banca Centro Calabria Credito Cooperativo, che con la sua incomparabile capacità di sintesi ha ricordato l’infanzia trascorsa a Cropani, dove è anche nato il giudice, evidenziando oggi  il ruolo della banca per lo sviluppo del territorio non solo dal punto di vista economico ma anche culturale. E dal maggiore Gasparino La Rosa, Comandante Gruppo Catanzaro Guardia di Finanza, che ha evidenziato le grandi difficoltà degli investigatori, longa manus dei magistrati. Il giudice Battaglia intervistato dal giornalista Luigi Stanizzi, fondatore e presidente del Premio, ha ricordato le due radici cropanesi dove è nata anche la madre Titina Basile, e si è soffermato sul difficile ruolo del giudice in una terra ad altissimo rischio, creando grande attenzione e interesse nel folto pubblico composto anche da turisti provenienti da diverse regioni.
Vera Dragone (Attrice/Cantante): “Per la sua poliedricità artistica e per essere un’eccellenza calabrese a livello internazionale”, è stata premiata da Pino Le Pera, Direttore di teatro a Roma, che si è complimentato con invidiabile eleganza e sintesi; e dal politico di lungo corso Mario Tassone, che ha evidenziato nel suo discorso a tutto tondo  come si può fare bene politica facendo buona cultura, come fanno appunto Dragone, e il Premio Mar Jonio che da tanti anni si fregia della presenza dello stesso Tassone. Eccezionale e perfettamente apprezzata la performance di Vera Dragone, che ha incantato tutti con le sue parole, la sua voce, la sua bellezza, la sua sensibilità. Come le ha precisato il poeta Serafino Schipani.
È stata poi la volta di Carmine Lupia  (Botanico ed Etnobotanico) premiato dal Comandante Reparto carabinieri Biodiversità, Colonnello Nicola Cucci, che ha tessuto le lodi del premiato, soffermandosi con dovizia di particolari sui tesori del nostro territorio  (Cucci da sempre è uno dei più profondi conoscitori, difensori e promotori di un vastissimo territorio) e sull’importanza di tutelarlo. E da Emilio Verrengia, Presidente dell’Associazione internazionale polizia, che fra le tante altre cose ha messo in rilievo gli ingredienti essenziali mirati alla promozione delle risorse calabresi. Il Dott. Lupia si è soffermato sulle specificità della Calabria, elargendo informazioni preziose sui tesori della nostra terra, con la passione e l’amore che lo contraddistingue quando parla dei temi più cari della sua vita.
Nicola Mazzacuva (Docente Università di Bologna), è stato premiato da Angelo Grano, Presidente proloco di Cropani, che ha ricordato attingendo alla sua pregressa esperienza lavorativa al  faticoso e delicato lavoro della Polizia giudiziaria, e garantito che vi sarà anche una edizione invernale del Premio Mar Jonio. E dal Dott. Nicola Marra, già Premio Mar Jonio, incessante promotore della Calabria, grande professionista che tutti ci invidiano, che ha tracciato il luminoso percorso professionale del premiato come magistrato, docente e avvocato di livello, anche difensore di Berlusconi. Mazzacuva com’è nel suo stile, con modestia ma con grande autorevolezza, ha ricordato la sua Calabria, quella dei suoi avi, tenendo una lezione di diritto comprensibile anche ai non addetti, da professionista che siede ai vertici di organismi nazionali. Un privilegio a averlo avuto a Cropani.
Grande commozione al Premio alla memoria di Giuditta Levato (Caduta per la terra). Hanno consegnato il riconoscimento Luana Guzzetti, incessante “combattente” del Coordinamento agricoltori e pescatori (per il suo impegno meriterebbe un ruolo di primo piano nel nascente organismo, insieme a Tommaso Gualtieri) che ha evidenziato con efficacia la grande lotta odierna ingaggiata dagli agricoltori, per vedere riconosciuta la loro dignità di lavoratori; e il sindaco di Cropani Raffaele Mercurio, molto sensibile al tema per estrazione politica, che ha ricordato con autentica passione  le lotte contadine per la terra, la tragedia di Giuditta Levato, il compianto primo cittadino storico di Cropani il comunista Ciccio Chiaravalloti a cui in passato è stato assegnato anche un Premio Mar Jonio alla memoria. Mercurio ha  confermato ancora una volta il suo  sincero, convento sostegno allo stesso Premio Mar Jonio. E di ciò va ringraziato. Il figlio di Giuditta, Carmine Scumaci, ha raccontato di quando da bambino a Calabricata sentì un sparo e corse per vedere cos’era successo, e trovò la mamma a terra col ventre sanguinante, con tanti contadini intorno. La mamma era incinta, morì dopo qualche giorno. Lui aveva 9 anni, orfano con un altro fratellino ha vissuto una vita difficilissima, da incubo, adottato, maltrattato, rifiutato. Promesse  politiche anche dalla Federazione non mantenute. Sollecitato dalle domande del giornalista Luigi Stanizzi ha commosso tutti con i suoi ricordi, col sorriso amaro sulla bocca. Nel messaggio trasmesso dall’assessore regionale all’ Agricoltura, AVV. Gianluca Gallo, alla segreteria del Premio viene proprio evidenziata la figura di Giuditta Levato “esempio di quella grinta e determinazione che sono disperatamente necessari in una terra in cui spesso il silenzio e la rassegnazione prendono il sopravvento sulla partecipazione, nel senso della democrazia, sull’anelito alla giustizia sociale. La ricordiamo attraverso questa vostra lodevole iniziativa, perché il passare del tempo non ne travolga l’esempio fulgido”.
Il Premio alla memoria di Antonio Panzarella (Promotore Culturale) è stato consegnato da Eugenio Attanasio regista, presidente della Cineteca della Calabria, che ha condiviso tante iniziative con il grande Panzarella, ricordando con la sua spiccata sensibilità un percorso culturale lunghissimo e di altissimo spessore come il Teatro in piazza, Castellaria, libri, mostre, eventi, un patrimonio di foto che non può essere ignorato e disperso; e dal più grande fotografo di scena di tutti tempi Tommaso Le Pera che ha condiviso diversi eventi con Panzarella. Le Pera con la sua schiettezza ha evidenziato un vizietto di Panzarella, quello di arrivare sempre con un’ora di ritardo agli appuntamenti, cosa inaccettabile per lui che è puntualissimo. Anche per prendere il treno arrivava con un’ora di ritardo, Masino Le Pera irritato glielo faceva notare e lui, candidamente, rispondeva “ma tanto il treno è in ritardo”, e aveva ragione lo prendevano lo stesso. Ha ritirato il premio il figlio Oreste Panzarella, che con poche ma profonde parole ha ricordato il suo papà sempre in giro per la Calabria a promuovere iniziative; mentre nello spazio riservato al pubblico la moglie di Antonio Panzarella, Giuseppina Passafari, commossa,  teneva fra le braccia le nipotine addormentate vista l’ora tarda; e l’altro figlio, Elia Panzarella, sempre in collegamento da Roma per vedere come si svolgeva la cerimonia del Premio. Di incomparabile efficacia l’intervento della Presidente della Commissione provinciale Pari opportunità, Avv. Donatella Soluri, che ha sensibilizzato i presenti sul tema spinoso ma purtroppo sempre attuale: “Violenza sulle donne”. Giuseppe Squillace, autore della canzone colonna sonora della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, si è esibito con notevole riscontro da parte del pubblico già preparato dalle parole convincenti di Donatella Soluri. L’impeccabile, elegante,  sobria e bella conduttrice, Francesca Stanizzi, che  senza “invasioni” di scena  ha portato avanti passo dopo passo l’intera serata, ha quindi interpretato quel capolavoro di poesia “A Cropani” del poeta Serafino Schipani, il quale ha fatto dono delle copie della lirica ai premiati.  Le consulenze,  ufficio stampa e coordinamento sono stati curati da Francesco Stanizzi,  audio e impianti  tecnologici con encomiabile professionalità a cura invece di Rosario Giannotti. Luigi Stanizzi ha ringraziato il sindaco per le targhe dei  premiati e il presidente della proloco per la logistica e gli impianti audio, ritenendo doveroso spiegare la presenza di suoi famigliari nell’organizzazione a titolo totalmente gratuito, in quanto non essendo previsti fondi di sostegno al Premio non ha potuto affidare incarichi esterni, ha quindi attinto esclusivamente alle professionalità esistenti in famiglia, gratuitamente. Stessa cosa per l’accoglienza ed altro, per le quali ha pagato di persona come del resto in diverse edizioni precedenti. Un ringraziamento doveroso al Lido Levato Beach, a Salvatore Levato in particolare, e a tutto il generoso e apprezzato personale che ha tenuto efficientemente aperto il locale fino all’alba, esclusivamente per accogliere al meglio le personalità giunte da fuori regione per il PREMIO MAR JONIO.
Messaggi di congratulazioni ricevuti da parte del Sottosegretario di Stato Wanda Ferro, del Dottor Salvatore Dolce della Direzione nazionale Antimafia, del Presidente di  sezione della Corte d’appello di Catanzaro Giancarlo Bianchi, del  Prefetto Ricci, del Prefetto Reppucci, del generale dei carabinieri Salzano, del magnifico rettore Cuda, del  Presidente Leopoldo Chieffallo, del Capitano dei Carabinieri Gambuto, del Dottore Bruno Risoleo, della poetessa Titina Funaro ed altre autorità.
Non è potuto intervenire per motivi personali l’apprezzatissimo imprenditore cropanese di successo Enzo Caccavaro, che ha ricevuto il Premio Mar Jonio nella precedente edizione, e che doveva premiare una personalità in questa edizione. Presente immancabilmente per i delicati e complessi servizi di sicurezza, vista la presenza di così alte personalità della Magistratura, la pattuglia dei carabinieri comandata dal  maresciallo Gianluca Pagano. Prestigiose presenze fra il pubblico, che è impossibile  riportare tutte, fra cui l’impareggiabile prof. Stefano Alcaro, i premiati precedenti Dottori Roberto Colao e Salvatore Gentile, il famoso avvocato penalista Piero Chiodo, il conduttore televisivo Massimo Brescia, il fotografo d’arte Antonio Renda, l’architetto Saverio Rabia, il parroco di Cropani Marina don Raffaele Feroleto, la poetessa Marisa Cuda.   Ringraziamenti ai Vigili urbani, ai Rangers e a  Salvatore Mirabelli, al Comitato di gestione della Biblioteca Comunale, al musicista Luigi Basile che ha incantato il pubblico con il suo sax. E ringraziamenti alle più importanti testate giornalistiche, sensibili e attente, che hanno dato e danno attenzione all’evento PREMIO MAR JONIO fuori dai conformismi. Il Comitato d’Onore del Premio Mar Jonio è composto da Luigi Stanizzi (presidente e fondatore), Angelo Grano (presidente Pro Loco Cropani); Claudio Maniago (arcivescovo metropolita Catanzaro-Squillace), Pasqualino Pandullo (già caporedattore Rai Calabria),  Riccardo Giacoia (caporedattore Rai Calabria), dal Principe Fulco Ruffo di Calabria, in lutto per la morte della madre Principessa Marieli
Ruffo di Calabria Vaciago, Giuseppe Soluri (presidente Ordine Giornalisti Calabria), Giuseppe Spagnuolo (presidente Credito Cooperativo Centro Calabria). La frase guida di questa edizione è stata: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”  di Lucio Anneo Seneca, una frase storica sempre ripetuta dal compianto manager Antonello Stanizzi che per tanti anni  ha sempre sostenuto il Premio Mar Jonio, a differenza di altri che se ne fregiamo senza fare nulla di concreto.
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