Carmine Abate torna in libreria con un romanzo intenso e avvincente, dal titolo “L’olivo bianco”, edito da Aboca nella prestigiosa collana “Il bosco degli scrittori” (pp. 186, euro 15). Una storia di resilienza ambientata in una “terra bellissima e ferita”, la Calabria, e raccontata da Abate con la solita lingua rapinosa.
In una calda notte d’agosto, quando gli incendi divampano nelle campagne di Spillace, tre amici si riuniscono per chiacchierare fino a tardi. E’ un rito che compiono ogni sera, forse per cercare di spegnere almeno il fuoco che sentono dentro, nell’estate cosi’ inquieta in cui, dopo la maturita’, devono decidere cosa fare delle loro vite.
Mentre Riccardo e Marco meditano di lasciare la Calabria per emigrare in Germania, Antonio non sa decidersi: l’unica certezza in quel momento e’ il suo amore per Elena… Ma c’e’ anche un altro pensiero che affolla la mente di Antonio e riguarda le vicende di Luca, un parente misterioso che solo nonna Sofia aveva conosciuto: a lei, Luca aveva lasciato la sua casa e una striscia di terra aspra e scoscesa, coltivata con fatica e trasformata in un piccolo paradiso fertile, con alberi da frutto e tutte le varieta’ di olivi della Calabria. I racconti di nonna Sofia sono appassionanti e sembrano nascondere un segreto: Luca aveva attirato le invidie dei suoi compaesani e, dopo una notte in cui furono uditi degli spari, nessuno seppe piu’ nulla di lui.
Tutto cio’ che e’ rimasto e’ l’Olivo di Luca, quel terreno frequentato abitualmente dalla famiglia di Antonio che va li’ ogni anno a trascorrere la Pasquetta. Ma chi era Luca? Era davvero partito per l’America o era morto? E perche’ aveva lasciato la sua proprieta’ a nonna Sofia? Come in un gioco di specchi tra natura e anima, ingaggiato dal padre per rimuovere il rovettaro che negli anni aveva invaso l’oliveto, Antonio cerchera’ di fare luce su questa storia misteriosa: liberando l’Olivo di Luca dai tralci spinosi, si addentrera’ sempre piu’ nel cuore della verita’, riuscendo a mettere finalmente in ordine anche i suoi pensieri.
Carmine Abate e’ nato nel 1954 a Carfizzi, un paese arberesh della Calabria. Emigrato da giovane ad Amburgo, oggi vive in Trentino.
Come narratore ha esordito in Germania con Den Koffer und weg! (1984) e in Italia con Il ballo tondo (1991), cui sono seguiti raccolte di racconti e romanzi di successo. Con La collina del vento (Mondadori 2012) ha vinto il 50 Premio Campiello.
I suoi libri, vincitori di prestigiosi premi, sono tradotti in numerosi Paesi. Per Aboca Edizioni ha scritto L’albero della fortuna (2019).