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Parte la terza edizione del contest “Oltre il ghetto” per rendere pubbliche storie di contrasto al caporalato

Rendere pubbliche storie imprenditoriali basate sulle buone pratiche per il contrasto del caporalato in Calabria, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia: è questo il leitmotiv del contest “Oltre il ghetto”. Giunta alla sua terza edizione, il concorso è promosso nell’ambito del progetto P.I.U. Su.Pr.Eme. finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali al partenariato interregionale costituito oltre che dalla Regione Calabria, dalle Regioni Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia.

La sinergia interregionale ha già ottenuto il finanziamento di vari progetti in materia di capacity building, concorrendo negli avvisi del ministero dell’Interno sui fondi Fami e, soprattutto, il finanziamento di due azioni, i progetti “Su.Pr.Eme. Italia” e “P.I.U. Su.Pr.Eme.”, per oltre 51 milioni di euro totali, che hanno rappresentato e rappresentano l’azione di punta del Piano nazionale di contrasto al lavoro sfruttato in agricoltura.

“Lottiamo contro il caporalato e ogni forma di sfruttamento o sopraffazione e il concorso ‘Oltre il Ghetto’ – ha detto l’assessore alle Politiche sociali Emma Staine – punta i riflettori sulle storie di chi è riuscito a emanciparsi, ma anche sulle realtà imprenditoriali che mettono in campo esperienze di inclusione e di lavoro dignitoso. Invito imprenditori, associazioni e giornalisti a partecipare al contest per far emergere storie che promuovono un’agricoltura sostenibile che passa dal rispetto per l’ambiente e dalla riaffermazione dei diritti delle persone, soprattutto quelle immigrate, troppo spesso trasformate in semplici braccia da schiavizzare”.

Sono quattro le sezioni previste da questa terza edizione: la prima è dedicata alle imprese, con un contest narrativo rivolto a tutte le attività a carattere imprenditoriale che potranno candidarsi raccontando le loro buone pratiche di economia etica.

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