di Paolo Ficara – Prima premessa: l’immediato futuro societario continuerà ad essere l’argomento principale, ogni narrazione tecnica assumerà senso solo dopo l’omologa e l’avvenuta iscrizione al campionato 2022/23. Motivo per cui anche determinati pagamenti, che come accennavamo alcuni giorni fa sarebbero stati inizialmente promessi per metà maggio, dovrebbero essere rimandati a dopo il timbro del Tribunale. Tra cui gli stipendi di marzo, aprile ed ormai anche maggio, per i quali non era comunque prevista alcuna scadenza federale prima dell’iscrizione. Dunque c’è tempo fino al 20 giugno.
Seconda premessa: Abbiamo preferito, per parecchie settimane e fino ad oggi, non riportare alcuna dichiarazione volta ad interpretazioni circa il futuro del mister Pippo Inzaghi. Per usare un eufemismo, forse è più facile riappacificare Putin e Zelensky piuttosto che ricreare l’armonia iniziale tra l’attuale compagine societaria ed il tecnico piacentino.
Senza perderci in divagazioni. Se vorrà, sarà Inzaghi stesso a parlare alla città, spiegando in particolare cosa gli è stato chiesto al termine di Reggina-Cagliari, assieme ad altre peripezie da lui vissute in prima persona. Sta di fatto che c’è un contratto, come ricorda spesso l’ex centravanti di Juventus e Milan. Significa che non si dimetterà, almeno non nelle prossime settimane.
Non tanto per sé stesso, potendo campare di rendita per le prossime tre generazioni. Quanto per il suo vasto staff, che intende tutelare con lealtà. Dopodiché, tra le varie alternative – tra cui un paio di soluzioni all’estero – vaglierà soprattutto quella più interessante: una nuova piazza con potenzialità tali da poter dominare il prossimo campionato di B, con vari indizi che portano al Palermo come soluzione.
La Reggina, all’indomani dell’eliminazione dai playoff, ha già le proprie idee per la sua sostituzione. Si andrà su un tecnico che possa suscitare la simpatia della tifoseria. Fabio Caserta, reduce dalle ultime due stagioni a Benevento, è un’idea concreta. Un nome ancora più suggestivo è quello di Davide Possanzini, travolto dal ciclone Brescia dopo aver assaggiato le prime panchine da capo allenatore in B. Per ben sette stagioni è stato il vice di un certo Roberto De Zerbi, oggi tra i tecnici più in auge a livello europeo. Poco calda, allo stato attuale, la pista che conduce ad Aimo Diana fresco di promozione in B – ma con rapporto già interrotto – alla guida della Reggiana.
Queste le iniziali ipotesi tenendo ben presente, ribadiamo, la prima premessa. Adesso, nella partita per l’iscrizione, scende in campo un altro player: ossia l’Agenzia delle Entrate, che difficilmente accetterà di piegare la testa di fronte al maxi stralcio che la Reggina sta portando avanti con la richiesta di omologa, nonostante il diniego dell’Ente statale.