Sabato prossimo la prima proiezione del docu-film (qui disponibile il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=B9c-N_encpM) che racconta l’accoglienza dei migranti a Reggio Calabria dal 2014 ad oggi. Alla prima interverrà il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello.
Non è semplicemente un film che si limita a riproporre la cronaca degli sbarchi avvenuti a Reggio Calabria dal 2014 ad oggi. È qualcosa di più. Una narrazione fatta di immagini, volti, ma anche silenzi. Gesti ed espressioni dietro cui si nascondono tante storie di dolore e sofferenza, ma anche gioia.
Dagli occhi pieni di lacrime di chi ha perso un genitore o un figlio, ai lievi sorrisi di chi finalmente ha realizzato un sogno insperato, dopo lunghi e rischiosi viaggi, iniziati molti mesi prima. “Armo, storie di volontari e migranti”, documentario a firma del regista reggino Antonio Melasi, è anche il racconto di una bella pagina fatta di accoglienza e amore che appartiene ormai alla memoria collettiva della città di Reggio Calabria.
Una macchina dell’accoglienza che ha visto il dispiegamento di un vero e proprio contingente d’amore e speranza, anche dinnanzi alle immagini strazianti e di grande dolore delle 45 salme giunte al porto reggino il 29 maggio del 2016. Vittime dell’ennesimo naufragio nelle acque del Mediterraneo che hanno trovata degna sepoltura in quello che oggi è conosciuto come il cimitero dei migranti di Armo, un’opera di carità, ma anche luogo dal quale lanciare, come ha avuto modo già di sottolineare il direttore di Caritas italiana, don Pagniello, un forte segnale alle istituzioni nazionali ed europee: «tutti hanno diritto di partire, tutti abbiamo il dovere di accogliere».
Proprio don Marco Pagniello sarà tra gli ospiti – seppur da remoto – della prima proiezione del documentario che si terrà a Reggio Calabria il 20 maggio, alle 20.45, presso l’Auditorium “Don Orione”.
Nel corso della serata, oltre al direttore di Caritas italiana, guidati dalla giornalista Anna Foti, interverranno Maria Angela Ambrogio, direttrice della Caritas diocesana reggina e don Antonino Russo, vice direttore.
«È un bellissimo lavoro che rappresenta un pezzo di storia vissuto nella nostra città e che vale la pena guardare», commenta Ambrogio alla vigilia dell’iniziativa.