“Il presidente Occhiuto dica al presidente Meloni che in Calabria i giovani stanno andando via tutti perché manca il lavoro e il futuro, che i pensionati sono più dei lavoratori attivi, che in Calabria cadono i ponti alla prima pioggia e il Mezzogiorno è diventato uno sfasciume pendulo sul mare, come diceva Giustino Fortunato”.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, intervenendo a Lamezia Terme all’assemblea generale allargata della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia: l’assemblea ha ribadito le ragioni alla base delle mobilitazioni del sindacato il 12 maggio a Catanzaro, davanti la sede della Regione Calabria, e il 20 maggio a Napoli nell’ambito della manifestazione nazionale.
Sposato ha evidenziato la necessità di “proporre soluzioni alternative per far cambiare le cose. Il tema della mobilitazione nazionale deve impegnare la nostra organizzazione con la massima potenza di fuoco: la buona riuscita della manifestazione permette di mantenere alta l’attenzione sui temi nazionali che noi abbiamo posto che sono quelli della lotta all’inflazione, la richiesta dell’aumento salari, la riforma dei salari. Spieghiamo ai cittadini che gli interventi preannunciati sono dei bonus camuffati, giusto per citare un esempio della comunicazione fuorviante utilizzata da questo governo. E ci dispiace – ha detto ancora il segretario generale della Cgil Calabria – che Occhiuto, indossando la casacca della autonomia differenziata, abbia messo discussione la Vertenza Calabria. Noi parlavamo di manutenzione delle infrastrutture, della messa in sicurezza delle strade, e non della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Dopo quanto accaduto a Longobucco è ancora di più importante la mobilitazione. Dobbiamo avere coraggio di aprire quante più vertenze possibile – ha concluso Sposato – anche nella elaborazione di proposte alternative, da portare nelle assemblee nei posti di lavoro e nei territori, in maniera unitaria: proiettiamoci verso l’autunno che deve essere di mobilitazione e rinascita”.
A sua volta Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta, ha ricordato che “saremo in piazza per la tutela dei redditi dall’inflazione, per l’aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, il rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati, per un mercato del lavoro inclusivo, per dire no alla precarietà, per dire basta morti e infortuni sul lavoro”.
(agi)