“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Reggio, si è concluso il Convegno: “Portatori di Speranza sul valore e la difesa della vita”

Nei giorni scorsi si è aperta la prima fase del progetto di beneficenza “Insieme per l’Hospice”  con il Convegno dal tema “Portatori di Speranza” presso l’Auditorium Don Orione di Reggio Calabria organizzato dall’Oratorio Sant’Agata affiliato Anspi e dal Coro parrocchiale Chorus Christi, due realtà della Parrocchia di Cataforio e San Salvatore guidate da don Giovanni Gattuso, in collaborazione e sinergia con gli Uffici Diocesani della Pastorale della Salute e del Tempo libero, Sport e Turismo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Un convegno importante dove si è parlato di promozione della cultura della  salute e del valore della vita da difendere sempre, e, si è evidenziato come la comunità cristiana nel suo complesso è invitata a sentirsi soggetto corresponsabile della pastorale della salute, integrandola in una pastorale d’insieme. Le sfide che provengono dal mondo della salute chiedono alla Chiesa una risposta animata dalla speranza. Tale azione profetica sarà possibile se la comunità ecclesiale si sentirà costantemente provocata dal modo di agire di Gesù Cristo.

Ha aperto i lavori don Graziano Bonfitto, Direttore dell’Opera Antoniana di Reggio Calabria il quale ha evidenziato “che il Signore non elimina la sofferenza, ma nella sofferenza ti dà la possibilità di vivere la speranza. Vivere la sofferenza nella speranza che non è semplicemente umana ma è una grazia, un dono perché è la persona stessa di Gesù Cristo che ci donerà una gioia che nessuno ci potrà togliere. I portatori di speranza quindi sono i portatori di Gesù Cristo, portatori di dignità, di amore ed attenzioni, di prendersi cura gli uni degli altri”.  Dopo è stata la volta di don Vincenzo Catania cappellano dell’Hospice in Via delle Stelle, il quale ha spiegato con visibile commozione la missione che svolge da quattro anni circa presso l’Hospice a nome e per conto della chiesa. “Mi sento fortunato – racconta don Vincenzo – nell’avere avuto la possibilità di stare accanto ai malati terminali, ai quali dare loro fino all’ultimo respiro dignità e carità come ci insegna Gesù Cristo ed accompagnarli riconoscendone nella loro sofferenza il volto di Cristo sofferente. L’Hospice – continua don Vincenzo – è comunque un luogo di vita nonostante la profonda sofferenza e l’enorme dolore che abita costantemente in questa struttura”.  È seguito dopo l’intervento del Dott. Renato Raffa membro dell’Ufficio per la Pastorale del tempo libero, sport e turismo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova che ha messo in evidenza “di come facendo il bene si cambia e si è veramente nuovi nella vita. Il bene trasforma. Essere altruisti rafforza i legami sociali e costruisce la capacità di esprimere amore e sollecitudine rendendoci tutti persone migliori”.

Il Dott. Antonino Ripepi vice presidente Oratorio Sant’Agata ha descritto le prossime tappe del progetto “Insieme per l’Hospice”, sottolineando nel contempo il nobile scopo che si prefigge: donare l’intero incasso dell’iniziativa all’Hospice Via delle Stelle di Reggio Calabria. La tappa successiva è rappresentata da un momento di formazione sul tema “Il canto sacro”, quale veicolo per una nuova evangelizzazione, espressione autentica per una liturgia di lode. L’incontro sarà tenuto dal maestro Monsignor Marco Frisina  e si svolgerà giorno 18 maggio alle ore 19.00, presso la Chiesa degli Artisti di Reggio Calabria. La tappa conclusiva, nonché culmine dell’intero progetto, è rappresentata da un concerto di musica sacra polifonica, che si terrà giorno 19 maggio prossimo, alle ore 21.00, durante il quale l’illustre Maestro Frisina dirigerà il coro di Chorus Inside Calabria, composto per l’occasione da circa 80 elementi, che eseguiranno brani estratti dal repertorio dello stesso Maestro e che saranno accompagnati dall’orchestra dell’Associazione coro diocesano Laetare di Locri.

Il Dott. Vincenzo Nociti presidente dell’Hospice nell’apprezzare il progetto di solidarietà ha ribadito “come questo progetto non fa solo del bene economicamente all’Hospice ma fa anche del bene dal punto di vista spirituale e morale. Avere delle persone accanto che ci aiutano in alcuni momenti particolari della vita dei nostri pazienti soprattutto in momenti di fragilità ci fa molto piacere e ci aiuta e ci sprona a fare sempre di più è meglio” .  “L’Hospice – ha detto Nociti – svolge un lavoro encomiabile, non solo sulla malattia in quanto tale ma nel prendersi cura di chi vive nella sofferenza vera. In questa fase della vita, avere una persona accanto, avere qualcuno che ci può dare una mano in determinati momenti difende quella che è la dignità della persona umana fondamentale”. “Bisogna ripensare all’Hospice – conclude Nociti – come “una location nuova dove ci si occupi non solo dei malati terminali ma dei malati di Alzheimer, delle malattie cronico degenerative, della sclerosi. Fragilità di persone che hanno bisogno dell’altro perché nessuno si salva da solo. Abbiamo bisogno tutti gli uni degli altri e l’altro siamo noi”.

Non sono mancati alcuni interventi da parte dei partecipanti al convegno come  Mons. Antonio Morabito che  ha affermato come “il diritto alla salute è un diritto previsto dalla costituzione italiana, ma che deve essere ancora dopo 70 anni applicato, in particolare per quanto riguarda la territorialità e l’utilizzo delle strutture sanitarie come luogo della salute. Mons. Morabito ha chiesto un intervento urgente alla prof.ssa Stanganelli perché intervenga presso il Commissario della sanità Onorevole Occhiuto e al Miur Ministero dell’Università perché concluda l’iter decisionale per l’istituzione della facoltà di medicina e chirurgia presso l’università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria. “All’uopo – continua Mons. Morabito – è importante dedicare la stessa facoltà con il nascente policlinico universitario al Prof. Alberto Neri fondatore dell’ematologia a Reggio Calabria, al pari di una letteratura medica e casistica europea e, ancor di più per essere tragicamente scomparso, mentre era intento a salvare una vita umana proprio a seguito di un incidente registratosi lungo l’autostrada.”

È seguito l’intervento di Lorenzo Festiccini presidente dell’Ina che ha iniziato con la preghiera come risposta a chi “condanna” la religione ed il proprio essere credenti nei luoghi pubblici sottolineando il senso profondo della vita e della sofferenza.

Il Garante dell’Infanzia ed Adolescenza della Regione Calabria Dott. Antonio Marziale in collegamento da Milano ha sottolineato come oggi sia importante garantire i diritti a chi si trova nelle stesse condizioni di un bambino.

Conclude la Prof.ssa Anna Maria Stanganelli “un’iniziativa importante questa del convegno che si inserisce in un progetto a favore dell’Hospice e della difesa della vita e del diritto alla salute. Come Garante della salute della Regione Calabria mi impegnerò perché questa realtà dell’Hospice venga valorizzata e che possa non essere l’unica realtà sul territorio. Quando parliamo di malati oncologici ma anche di pazienti con malattie cronico degenerative, una carezza, un sorriso, una parola gentile è forse più importante di una medicina”.

Il Prof. Vincenzo Malacrinò ha moderato in modo egregio il tavolo dei relatori apportando un contributo autonomo circa l’aspetto pratico e risolutivo della malattia oncologica e di riferimento per l’Hospice rimarcando la serietà e la tempestività degli interventi all’interno di un Istituto che richiede una grande umanità e passione per il malato.

Una giornata di riflessione sulla fragilità della vita umana e sulla necessità di assistere e prendersi cura dei malati, soprattutto di coloro che sono più vulnerabili e bisognosi di aiuto, con l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni, opinione pubblica e società tutta ad agire per migliorare le loro condizioni di vita.

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