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Autonomia differenziata, Mancuso: “Sud e Calabria non devono temere il confronto”

“Ringrazio l’Uncem per l’invito a prendere parte a un’iniziativa che, nel processo di attuazione dell’autonomia regionale differenziata, si sofferma sul fondamentale ruolo degli Enti locali. La Regione segue attentamente le dinamiche che dovranno condurre all’attuazione di una previsione costituzionale risalente al 2001, quando il centrosinistra la votò a maggioranza, riformando il Titolo V della Carta costituzionale”.

È quanto scrive in un messaggio che il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso – impegnato a Milano – ha fatto pervenire ai promotori dell’iniziativa (Uncem) svoltasi nella sede della Provincia di Catanzaro sul “ruolo degli Enti locali nel processo di attuazione dell’autonomia differenziata”.

Ha aggiunto: “Una previsione costituzionale a cui il centrodestra sta dando seguito, badando ad incrociare, come ha espressamente chiesto la Regione (il presidente Occhiuto nella Conferenza Stato-Regioni e il sottoscritto in sede di  Conferenza dei Parlamenti regionali nel corso di un incontro col ministro Calderoli), l’autonomia differenziata con il superamento della ‘spesa storica’ che da decenni penalizza il Mezzogiorno, impegnando, al contempo,  lo Stato alla definizione (e al finanziamento) dei Lep e dei fabbisogni standard, per stabilire quanto bisognerà garantire a ciascuna Regione. Tutto ciò, sapendo che occorre assicurare a tutti i cittadini, ovunque risiedano, gli stessi servizi e gli stessi diritti”.

Ha concluso il presidente Mancuso: “Il Sud e la Calabria non debbono temere il confronto su una questione che mira ad ampliare le competenze delle Regioni, responsabilizzandole nell’utilizzo produttivo della spesa pubblica, perché il tempo della politica calabrese che si presenta a Roma con il cappello in mano è finito. Oggi la Calabria ha una classe dirigente dinamica e intraprendente, che si confronta a testa alta nel dibattito nazionale ed europeo, recuperando reputazione e autorevolezza. E ha tutto ciò che occorre per stare al passo con le accelerate trasformazioni istituzionali, politiche, economiche e tecnologiche di questo tempo complesso, ma anche carico di opportunità che abbiamo il dovere di cogliere”.

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