“Avevamo chiesto insieme ad altre opposizioni che l’informativa fosse congiunta con il ministro Salvini di cui registriamo l’assenza. Salvini non pervenuto in presenza, e’ molto presente con i comunicati di stampa non ultimo quello in cui dice che la Guardia Costiera non e’ stata avvertita in tempo. A questa assenza si contrappone la sua eccessiva presenza: si e’ visto troppo, ma non e’ stato per niente istituzionale. Un ministro dell’Interno dopo una tragedia cosi’ importante avrebbe dovuto concentrarsi sull’accertamento delle responsabilita’. Stanno emergendo tutta una serie di questioni in tutta la loro evidenza che lei non ha voluto approfondire. Il racconto propagandistico e securitario di questo governo si e’ infranto sulle coste di Crotone”.
Lo dice la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi, durante l’intervento dopo l’informativa del ministro Piantedosi.
“Cio’ che e’ accaduto a Cutro, lo scaricabarile successivo, sono tutti aspetti su cui si fara’ luce. Quelle famiglie, quei profughi provenienti da territori di guerra e disperazione potevano e dovevano essere salvati”, aggiunge Malpezzi.
“Alla Guardia Costiera va il nostro sostegno, ma quel lavoro viene da una cabina di regia alla quale non c’e’ l’opposizione. Quei profughi non sono carico residuale, come il ministro ha detto, ma sono persone a cui la Costituzione assicura protezione. invece, dal ministro abbiamo assistito alla trasformazione delle vittime in responsabile. Parole che offendono il ruolo che lei ricopre e tutte le nostre istituzioni”.
Malpezzi sottolinea che “non basta correre ai ripari con un Cdm convocato a Cutro, fuori tempo massimo”.
“Non sono state salvate vite umane e il racconto propagandistico e securitario di questo governo si è infranto al largo di Crotone. Ciò che è accaduto a Cutro, lo scaricabarile successivo, l’errore nella catena di comando sono tutti fatti su cui si farà luce, ma c’è un elemento incontrovertibile che ha aperto una ferita profonda nel Paese: quelle famiglie in fuga dall’Afghanistan dei talebani, dal Pakistan degli insanabili conflitti, della Siria bombardata e terremotata, quei profughi provenienti da territori di guerra e disperazione, potevano essere salvati. E in un Paese civile, di fronte alla enormità di ciò che è accaduto, le responsabilità si accertano. Ministro, quei profughi affogati e abbandonati al largo di Crotone non sono carico residuale, come nel linguaggio burocratico a cui ci ha abituato. Anzi, a quei profughi che scappano dalla guerra la Costituzione italiana offre una protezione totale all’articolo 10, nella prima parte dove sono sanciti i diritti fondamentali, come ricordato del presidente Mattarella”. Ha concluso la capogruppo del Pd in Senato, Simona Malpezzi, intervenendo in Aula dopo l’informativa del ministro Piantedosi sul naufragio a Cutro.