“Vorrei fare notare a voi comunicatori e giornalisti – ha aggiunto – che il fenomeno migratorio, cioè di italiani che vanno all’estero, è un fenomeno quantitativamente più numeroso rispetto al fenomeno immigratorio. Possiamo dire che dinanzi a queste bare io incontro oggi come credente Gesù crocifisso, Gesù abbandonato, Gesù negato, Gesù profugo non accolto che muore in mare. Oggi Dio muore con questi nostri fratelli”. Lo ha detto mons. Francesco Savino vescovo di Cassano allo Ionio e vicepresidente della Cei dopo la visita al Palamilone di Crotone dove si trovano le 59 bare delle persone morte nel naufragio di Steccato di Cutro.
“Diciamolo chiaramente, a Crotone, la Calabria – ha aggiunto mons. Savino – sta dimostrando di essere una regione solidale accogliente ospitale, ma ci sono evidenti pregiudizi che vengono da altre parti e che non ci consentono molto spesso di accompagnare questi nostri fratelli in un processo di integrazione che è possibile”.