di Paolo Ficara – Il commento pacato e razionale di un tifoso doc. Luciano Gerardis, già Presidente della Corte d’Appello presso il Tribunale di Reggio Calabria, ai microfoni di Reggina Talk ha offerto una lettura equilibrata circa il momento attraversato dalla Reggina e dall’ambiente interno e circostante. Smorzando le polemiche e riconoscendo meriti complessivi, oltre a problematiche si spera momentanee.
“I toni sopra le righe non mi sono mai piaciuti. Premetto, a scanso di equivoci, che va dato atto al patron Saladini di aver salvato il titolo sportivo e la nostra faccia. Parlo di immagine della Reggina e della città – ha sottolineato il Presidente Gerardis – La società è un punto sicuro e fermo. Allenatore e squadra si sono resi protagonisti di un girone d’andata straordinario, con risultati meravigliosi. Si aveva la speranza di ridurre il triennio programmato dalla società stessa”.
L’illustre magistrato va poi sugli argomenti recenti: “Confidavamo anche nel mercato invernale. Si pensava che avrebbe potuto dare un grande ausilio, nei punti in cui la squadra appariva più debole. Improvvisamente, vedo che si sono elevati i toni in conseguenza di risultati negativi. Quattro sconfitte in cinque partite rappresentano un risultato insolito. Squadra che non segna e prende gol. Mi ha sorpreso vedere crescere i toni non soltanto dai tifosi, ma anche da altre parti”.
Dopodiché il Presidente Gerardis invita a non esacerbare gli animi: “Credo nell’appello all’unità lanciato dal presidente Cardona. Remare in maniera comune significa accettare la normale dialettica. Non mi fa piacere leggere un’intervista in cui si elevano i toni. Partiamo da una società straordinaria, che ha dato concretamente dimostrazione di impegnarsi per il raggiungimento di grandi risultati sportivi. Sul piano tecnico, bisogna evitare certi errori. Innaturale che tutto ciò determini polemiche accesissime e risposte inadeguate”.
Ribadito il pensiero su mister Inzaghi: “L’allenatore ha impostato alla grande la squadra. Però certe cose non le condivido. Per esempio, non condivido che il pubblico debba essere equilibrato. Di certo è auspicabile, ma il pubblico non deve essere tecnico – evidenzia Gerardis – Io sono appassionato di lirica. Il loggione risponde sempre emotivamente, sia quando applaude che quando fischia a scena aperta. Paga il biglietto e libera le emozioni. Chiunque ha diritto ad esprimerle. Si spiega a mente fredda, quando finisce la partita e mai durante”.
Infine, l’invito ad abbassare i toni nel rispetto dei ruoli: “Non condivido poi certi toni da tragedia che scoppia improvvisamente. Leggevo un’intervista con paroloni e parolacce. Il tesserato ha tutto l’interesse ad abbassare i toni. Spero si possano fare riflessioni sul gioco. In questo contesto, le critiche ci stanno. Bisogna rispondere sul piano tecnico. Altrimenti non si centra l’obiettivo. Sollevare polemiche ad ogni critica non mi sembra corretto. La società ha tutto l’interesse a far abbassare i toni a tutti, credo lo farà. Dai tesserati mi aspetto risposte più pacate. Non si può rispondere ai rilievi in maniera impropria”.