“La battaglia sulla Statale 106 è oggi una battaglia che coinvolge indistintamente tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, dal sindaco ai consiglieri regionali, ai parlamentari. Anche questo è stato frutto di un lavoro costante, che deve però continuare nell’interesse precipuo di un immediato intervento di ammodernamento della Statale 106, specie nei tratti che più hanno mietuto vittime”.
Così in una nota Davide Tavernise, capogruppo del M5S nel Consiglio regionale della Calabria. “Il completamento, secondo stime, della statale 106 da Sibari a Catanzaro – osserva – ha un costo di 8 miliardi, e solo dopo frequenti solleciti istituzionali si è riusciti ad ottenere un percorso condiviso e i primi 3 miliardi di euro.
Il percorso condiviso, i 3 miliardi ottenuti e la prospettiva di immediata cantierizzazione dei lavori sono risultati frutto di lavoro di squadra, che però deve proseguire”.
“Nel mese di ottobre del 2021 – prosegue Tavernise – il mio primo incontro con il sindaco di Corigliano Rossano perché tutti i rappresentanti istituzionali lavorassero ad obiettivo comune. Nel mese di dicembre dello scorso anno la lettera del presidente Occhiuto, su sollecito dei consiglieri regionali del territorio, all’allora ministro delle infrastrutture per un’attenzione maggiore alla questione e un deciso intervento di ammodernamento con due carreggiate separate e 4 corsie.
Tanti gli ostacoli, inutile nasconderlo, per cui si è richiesto da un lato diverse prese di posizione congiunte e trasversali sull’amministrazione di Corigliano Rossano per un tracciato condiviso nei tempi giusti per ottenere il finanziamento dell’opera, dall’altro il lavoro in consiglio regionale che ha portato all’approvazione unanime di una mozione per rivendicare le risorse necessarie. Una battaglia che ha visto interessati anche i sindacati con i rappresentanti nazionali”.
“Siamo ai passi conclusivi – conclude Tavernise -, Anas ha depositato al consiglio superiore dei lavori pubblici il tracciato per le prime conferme e la cantierizzazione. Serve e continua a servire lavoro di squadra, come la deroga, da parte dei sindaci, al dibattito pubblico, perché i tracciati della 106 che più mietono vittime risultino tra gli interventi prioritari. Le risorse oggi sono esigue e il futuro chiama tutti a nuove battaglie per le risorse mancanti”.