“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
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A San Fili il debutto de “Le Troiane”

Deci ‘ànni / Centuvinti mìsi trimìlasiecìantucinquanta jùarni /Ottantamila e sìecìent’ure /  Cinquemiliùniduecìentucinquantasiemìla minuti / Tricìentuquinnicimiliùnitricìantusessantamila sicùnni / Tantu è durata a guerra a Troia / Deci ‘ànni / Dece primavere dec’estati deci’autunni dec’invìerni / De acqua,vìantu, càvudu, friddu/ Deci ‘ànni / De purveràta e zànga mischati ccu sangu / Deci ‘ànni / De malatìe e nottate senza chjiud’ùacchju / Ppe ra paura Ppe ru vrusciùre d’e ferite / Ppe ru dispiacire d’i cumpagni mùarti / Deci ‘ànni / Deci ‘ànni

È un ritorno allo stile, alla poetica e alle metodologie degli esordi lo spettacolo che la compagnia Teatro Rossosimona porta in scena nel fine settimana al Teatro Gambaro di San Fili.

“Le Troiane”, liberamente ispirato alla tragedia di Euripide, riporta l’attenzione sul tema della guerra per evidenziarne gli orrori e il crollo dei valori che i conflitti portano sempre con sé, ai nostri tempi come nella remota età delle vicende mitologiche.

Adattamento drammaturgico e regia sono di Lindo Nudo, che porta sul palcoscenico gli attori Salvatore Caira, Natalina Corina, Teresa Crocco, Ilaria Curcio, Corrado De Pasquale, Pietro Di Francesco, Marianna Esposito, Daniela Macario, Tonia Mingrone, Simone Rende, David Santoro e Serena Scigliano.

Tre le rappresentazioni: venerdì 20 e sabato 21 gennaio alle 21, domenica 22 alle 18. Lo spettacolo  vive nella coralità rigorosa dei suoi dodici interpreti, sempre presenti in scena; nella precisione delle partiture fisiche di teatro danza; nelle emozionanti coralità recitate e cantate; nell’uso della lingua calabrese per raccontare in maniera ancora più incisiva e intima alcuni momenti della vicenda.

L’azione si svolge  nell’accampamento greco sulla spiaggia di Troia, tra la città e il mare. Sullo sfondo, nella luce crescente del giorno, si scorgono le mura di Troia, sotto la cappa di fumo degli incendi, in primo piano, sono le tende degli Achei, dove i vincitori stanno raccogliendo le donne troiane prigioniere, destinate a loro per sorteggio. La guerra dunque, insieme agli orrori che ne costituiscono la tragica essenza, compone lo sfondo di un dramma ambientato in una Troia ormai devastata: il destino della città è  rappresentato da una polifonia di voci femminili che, straziate dal dolore per la perdita dei loro affetti più cari e della patria, danno vita a scene fra le più patetiche di tutto il teatro euripideo.

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