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L’epopea del battello Pentcho con i suoi profughi ebrei. Il 10 gennaio incontro a Reggio Calabria

Martedì 10 gennaio 2023, alle ore 16:45, presso la Biblioteca Villetta “P. De Nava” di Reggio Calabria, il Comune di Reggio Calabria, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria e la stessa Biblioteca promuovono l’incontro “L’epopea del battello Pentcho con i suoi profughi ebrei”. Dopo il saluto istituzionale, interverranno il prof. p. Pasquale Triulcio, docente di Storia della Chiesa presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose e l’Istituto teologico di Reggio Calabria, Componente del Comitato Scientifico Cis e l’Archeologo Enrico Tromba, docente di Antichità ebraiche presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Reggio Calabria. Questa storia si colloca nei difficili anni della Seconda Guerra Mondiale, a bordo di un vecchio rimorchiatore fluviale inadatto alla navigazione in mare, circa 500 giovani ebrei apolidi (cechi, polacchi, slovacchi, tedeschi, rumeni) salparono da Bratislava nel maggio del 1940 per fuggire all’occupazione nazista e raggiugere la Palestina, sotto il controllo degli inglesi.

Percorrendo il Danubio, il vecchio battello avrebbe dovuto raggiungere il Mar Nero, per poi cambiare imbarcazione e raggiungere la meta stabilita. Per percorrere il Danubio il vecchio battello impiegò cinque mesi, fatti di malattie, infezioni, blocchi, malfunzionamento dei motori, assenza di rifornimento. Il viaggio della Pentcho è una storia straordinaria, dopo dieci giorni dal naufragio a Kamila Nisi, isola greca disabitata, fu una nave militare italiana a salvare i naufraghi e trasportandoli a Rodi, rimasero per circa un anno. Successivamente la maggior parte dei profughi venne trasferita a Ferramonti dove sorgeva il più grande campo di internamento dell’Italia fascista, e dove la grande maggioranza degli internati era ebrea non italiana. Ferramonti per i naufraghi del Pentcho divenne una salvezza. Infatti trovarono nella popolazione calabrese un’umanità rispettosa della dignità umana e nonostante la prigionia ed il destino assolutamente incerto, ripresero forze, viveri, vestiario, addirittura la possibilità di studiare o sposarsi.

 

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