«Nel silenzio più profondo, nell’assoluta incertezza e nella confusione più totale, dal primo gennaio la competenza sugli impianti di smaltimento dei rifiuti passerà alla Regione in virtù di una legge voluta dall’esecutivo Occhiuto e che continuiamo a contestare, soprattutto, per il mancato coinvolgimento dei territori nella realizzazione di una riforma epocale di un settore complesso che incide, profondamente, nella quotidianità dei cittadini». Nel corso di una conferenza stampa, tenutasi a Palazzo Alvaro, il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, il consigliere delegato all’Ambiente, Salvatore Fuda, ed il dirigente di settore, Vincenzo De Matteis, hanno informato la comunità sul passaggio di consegne che sancisce «la fine di una programmazione, oculata e attenta, portata avanti dalla Città Metropolitana per riordinare un comparto, commissariato da 20 anni, che la Regione, quasi tre anni fa, ci aveva consegnato in un avanzato stato di degrado».
«Ci aspettiamo un passo in avanti da parte del presidente Roberto Occhiuto – ha detto Versace – affinché, una volta per tutte, riconosca l’esistenza di un’amministrazione che vuole collaborare. Sarebbe un atto d’amore per il territorio ed un riconoscimento alle attività di una Città Metropolitana che è pronta a fornire un’intera struttura alla Regione Calabria». Quella che è mancata, secondo i vertici di Palazzo Alvaro, «è la concertazione, il coinvolgimento di sindaci e amministratori locali che sono i primi a confrontarsi con gli effetti di una legge votata, in soli otto minuti, da una commissione del Consiglio regionale».
«E’ da aprile che abbiamo chiesto un incontro al Governatore Occhiuto – ha sottolineato il sindaco facente funzioni – e ancora prima la stessa richiesta era arrivata da 67 sindaci della Città Metropolitana. Stiamo aspettando una risposta che, nel frattempo, al di là di qualche confronto informale, non è arrivata neanche dal commissario Gualtieri. Vorrei ricordare come i sindaci della Provincia di Cosenza, sul tema, siano stati ricevuti dal presidente della Regione in appena 48 ore. Non credo sia il modo corretto per affrontare un tema così importante».
Entrando nel merito del provvedimento, Carmelo Versace ha spiegato che «se un Comune avrà problemi a conferire in un impianto, la Città Metropolitana non potrà più intervenire e non è chiaro chi, in una circostanza simile, dovrà farlo». Ma sono altri i vulnus evidenziati dal sindaco metropolitano sullo scenario che si sta delineando: «Pensate a quelle che saranno le poste da mettere in bilancio per ogni Comune. Non sappiamo quale sarà il futuro economico con cui si dovranno confrontare i 97 Enti della Città Metropolitana e dell’intera Calabria. La riunione di due giorni fa a Catanzaro, in questo senso, non ha chiarito nulla né sull’idrico, né sui rifiuti che sono strettamente collegati alla legge regionale».
«In questa fase così confusa – ha continuato – non sappiamo dare risposte ai lavoratori, ai cittadini, ai sindaci che, purtroppo, si rivolgono all’Ente di prossimità che è la Città Metropolitana. Quello che possiamo affermare con certezza è che continueremo, con serietà e responsabilità, a stare al loro fianco. Dal canto nostro, la Città Metropolitana ha coscientemente scelto di mantenere il proprio apparato amministrativo di settore; non ha smobilitato, volutamente, le somme in bilancio e proveremo a sostenere i territori senza, comunque, sostituirci alla legge ed alle competenze della Regione. Lo abbiamo sempre fatto, come quando si è trattato di aprire la discarica di Melicuccà, un atto che avrebbe dovuto fare il presidente Occhiuto ma che ho dovuto assumere in prima persona per evitare il riproporsi del problema rifiuti nel periodo estivo».
Palazzo Alvaro, insomma, sosterrà le proprie convinzioni in ogni sede: «Avevamo chiesto chiarimenti prima sui tavoli istituzionali per far prevalere la supremazia del confronto e della politica, lo abbiamo chiesto con i nostri uffici e messo anche per iscritto. Solo quando siamo stati portati all’estremo, ci siamo rivolti all’autorità giudiziaria amministrativa quale ultimo strumento che ci consente di tutelare gli interessi dei cittadini. Attenderemo con fiducia la pronuncia sul nostro ricorso, certi che andremo fino in fondo ad una questione di prim’ordine per le nostre comunità».
Quindi, il consigliere Salvatore Fuda ha fatto il punto su ciò che lascia la Città Metropolitana: «I Comuni, per tramite della Città Metropolitana, finiranno una gestione virtuosa che vale 30 milioni di euro l’anno dopo aver corrisposto le somme necessarie ad evitare disfunzioni. Fino al 2022 tutti i fornitori sono stati regolarmente pagati». La maggiore preoccupazione, nel passaggio della gestione degli impianti alla Regione, resta «l’assenza di una struttura in una società, ad oggi, commissariata». «I Comuni sono molto disorientati e le poche adesioni lo confermano», ha proseguito Fuda sostenendo che, «fino all’ultima ora, noi faremo il nostro dovere».
Nel corso del suo intervento, il consigliere delegato all’Ambiente ha rilevato «l’inversione ad U compita dalla Regione sull’organizzazione del comparto». «Ai tempi della Presidente Santelli – ricorda – con la stessa maggioranza regionale, soprattutto, con l’assessore Ultimo si era creato rapporto di collaborazione e dialogo. Oggi si procede d’imperio». Eppure, sul campo, la Città Metropolitana ha prodotto importanti investimenti, gli ultimi dei quali riguardano i bandi del Pnrr col finanziamento di un impianto di trattamento delle terre di spazzamento ed un altro per i materiali assorbenti: «Firmeremo e andremo avanti perché non possiamo permetterci di perdere risorse per 12 milioni di euro. In questa fase, infatti, stanno venendo a maturazione molte cose che avevamo programmato e dispiace non poter avere un dialogo produttivo con la Regione, dove regna una confusione gestionale e amministrativa insopportabile».
Il dirigente Vincenzo De Matteis, infine, dopo aver ripercorso gli enormi progressi fatti dalla Città Metropolitana in termini di programmazione, realizzazione e miglioramento degli impianti ereditati dalla Regione, ha ribadito l’oculatezza con la quale si è proceduto a gestire un settore che, adesso, si presenta finanziariamente in regola: «Le condizioni economiche di gestione dell’Ato ci consentono di chiudere il biennio ’20-’21 con la liquidazione di tutti i servizi resi e 35 milioni di bilancio preventivo, con i Comuni che hanno versato praticamente tutto il richiesto. Per il 2022, i servizi sono stati liquidati fino a settembre e gli Enti locali stanno procedendo con i pagamenti. Tutto questo, la Città Metropolitana lo ha fatto per conto dei Comuni così da raggiungere risultati soddisfacenti possibili soltanto grazie alla loro partecipazione ed al loro coinvolgimento nelle scelte».