La Procura Distrettuale Antimafia di Firenze ha predisposto due avvisi di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito di due procedimenti tra loro collegati – inchiesta Calatruria e inchiesta Keu (dal nome dell’inerte finale derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli) – che hanno consentito di far emergere, fra l’altro, una contiguità con la ‘Ndrangheta da parte di imprenditori indagati.
Il duplice atto precede la richiesta di rinvio a giudizio che interesserà 12 indagati nel primo procedimento e 26 indagati nel secondo.
L’inchiesta Calatruria, “caratterizzata da novità sotto il profilo delle emergenze investigative per il distretto toscano”, come precisa il procuratore aggiunto distrettuale antimafia, Luca Tescaroli in un comunicato, si è conclusa con 12 indagati, fra i quali, “soggetti appartenenti alla cosca di ‘Ndrangheta Gallace di Guardavalle, imprenditori anche collegati a questa articolazione mafiosa e di un dipendente regionale”.
L’inchiesta Keu si èconclusa nei confronti di 26 indagati, tra “imprenditori anche collegati all’articolazione di ‘Ndrangheta dei Gallace di Guardavalle, esponenti politici e dirigenti di enti pubblici” e di 6 persone giuridiche.
Contiguità tra imprenditori in Toscana e ‘Ndrangheta, una nuova accusa di corruzione elettorale (in Regione) e altri indagati per un totale di 38 persone.
Così due avvisi di conclusione indagini della maxi-inchiesta sugli smaltimenti dei rifiuti speciali delle concerie (keu), atti notificati dalla Dda Firenze.
Il primo filone ha 26 indagati tra politici, dirigenti pubblici e imprenditori legati questi al clan Gallace di Guardavalle (Catanzaro).
Il secondo ha 12 indagati; oltre a membri dei Gallace, imprenditori, un dipendente regionale e il consigliere regionale Pieroni(Pd) che si prodigò per far approvare un emendamento