“Abbiamo appreso da un comunicato stampa dell’Avv. Saverio Cuoco, Presidente regionale dell’associazione dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento nei riguardi del Comune di Reggio Calabria per pratiche commerciali scorrette e violazioni dei diritti dei consumatori.
La questione è relativa alle bollette del servizio idrico, inviate ai cittadini in violazione delle norme di legge e con condotte ingiuste e aggressive nei confronti dei reggini, che non sono stati informati della prescrizione biennale maturata sui crediti riferiti a consumi idrici enon hanno avuto la possibilità di far valere le loro ragioni nei confronti di un’amministrazione che ha evidentemente agito in spregio delle più basilari norme di trasparenza.
Ci sono state ben due comunicazioni dell’Antitrust: una di Agosto, totalmente ignorata dall’amministrazione, che aveva intento conciliativo nei confronti del Comune stesso e una dello scorso 16 novembre, con la quale l’Authority avvia in sostanza un’indagine sul Comune di Reggio Calabria.
Questi fatti sono gravissimi, sia sotto il profilo politico che sotto quello contabile.
Per ciò che attiene al profilo politico, ci chiediamo che fine abbia fatto l’assessore Calabrò, solerte nell’annunciare presunte buone notizie per le finanze del Comune, salvo poi – come in questo caso – essere puntualmente smentita dai fatti.
Perchè l’assessore Calabrò ha evitato di informare sia il Consiglio Comunale sia tutta la cittadinanza dell’esistenza di un’indagine dell’Antitrust a carico del Comune? Perchè non ha riferito in Commissione Bilancio che erano arrivate comunicazioni da parte dell’Authorithy nei mesi di agosto e, da ultimo, nel mese di Novembre? Perchè non è stata riscontrata la comunicazione conciliativa dell’Authority, esponendo l’amministrazione ad un procedimento per pratiche commerciali scorrette? Perchè l’assessore non comunica queste cose alla Città, in un rapporto chiaro e sano con la cittadinanza?
Assessore Calabrò, la Città deve essere amministrata, garantendo i diritti dei cittadini e la trasparenza, elementi che l’Antitrust sta fortemente contestando.
Ma c’è un altro tema, politico e contabile, che questa indagine dell’Antitrust porta a galla, a questo punto, in modo dirompente. A quanto ammonta il “buco” dell’idrico? A quanto ammontano i crediti non riscossi dall’amministrazione sul servizio idrico integrato? A quanto ammontano le somme prescritte non più esigibili da parte dell’Amministrazione?
Da Presidente della Commissione Bilancio avevo avviato un serie di audizioni e attività per fare chiarezza su questo punto, invitando i vertici dell’amministrazione e delle società partecipate a dare le dovute informazioni. Ma successivamente alle mie dimissioni da Presidente di quella Commissione, queste iniziative non sono state portate avanti e tutto sembra essere caduto nel dimenticatoio. E oggi l’Antitrust, probabilmente, spiega il perché.
Se c’è un deficit di bilancio dovuto al servizio idrico, l’assessore deve dirlo, il Consiglio Comunale deve essere adeguatamente informato, così come devono essere informati innanzitutto i cittadini che pagano le tasse e a quanto pare, vessati e stremati da un’amministrazione ingiusta, pagano anche quelle non dovute.
Da Consigliere di opposizione dell’UDC, avvierò tutte le azioni politiche ed amministrative necessarie per fare chiarezza”.
Lo scrive in una nota il consigliere comunale Mario Cardia.