“Se non siamo audaci, il che non è sinonimo di irresponsabili, se non siamo terribilmente audaci con i nostri sogni e non crediamo in loro fino a renderli realtà, allora i nostri sogni appassiscono, muoiono, e noi con loro” - Luis Sepúlveda
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Pino Masciari: “Ho denunciato la ‘ndrangheta per essere libero, ora lo Stato mi revoca la scorta senza spiegazioni”

La commissione Legalità del Consiglio regionale del Piemonte ha audito oggi il presidente della fondazione ‘Benvenuti in Italia’, Mauro Beano, e con lui Pino Masciari, l’imprenditore edile calabrese e testimone di giustizia. La seduta segue l’approvazione all’unanimità, il 25 ottobre scorso, di un ordine del giorno in cui il Consiglio, a seguito della notifica di avvio del provvedimento di revoca della scorta a Masciari, ha impegnato la Giunta regionale ad attivarsi per verificare la situazione.

Nel corso dell’audizione, Masciari ha ripercorso la sua vicenda processuale e umana: “Ho deciso di denunciare chi minacciava la mia impresa, una delle più importanti della Calabria – ha raccontato – la ‘ndrangheta mi voleva imporre assunzioni e mi chiedeva una percentuale sui lavori. Ho vissuto tredici anni in una località segreta, non ho più la mia impresa e ho chiesto un grandissimo sacrificio alla mia famiglia. Ho denunciato per essere libero, ma adesso chiedo allo Stato il perché di questa decisione e non ottengo risposte”.

“Quando decisi di denunciare e misi la mia vita in mano alle istituzioni – ha affermato Masciari durante l’audizione – non credevo che le cose sarebbero andate così. Avere la scorta non è bello, ho dovuto rinunciare anche alla socialità, ma ora, a seguito delle continue diffide che ho inviato, nell’impossibilità di avere un’interlocuzione con lo Stato, per cui ho persino depositato una denuncia alla Repubblica per omissioni d’atti di ufficio in agosto, sento che lo Stato sta facendo ritorsioni su di me. E allora, che la mafia si prenda la mia vita: mi renderebbe dignità”.

“Pino Masciari – ha sottolineato il suo legale , avvocato Roberto Catani – è, come riportato dal procuratore Vigna, il più importante testimone di giustizia d’Italia, con innumerevoli contenziosi aperti con la Repubblica. Oggi in commissione ci è stato chiesto dai consiglieri cosa potessero fare per sostenere questa battaglia: il lavoro più importante che potete fare è quello di usare il vostro peso politico per permetterci di interloquire con l’UCIS, l’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale, di modo da sbloccare questa situazione e riattivare un dialogo che restituisca dignità a Pino Masciari e alla storia che rappresenta”.

Durante la seduta sono intervenuti anche il testimone di giustizia Mauro Esposito, e il consulente della commissione nazionale antimafia, Davide Mattiello

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