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Ventura su Petrone: “Continua la ricerca delle sue opere reggine smarrite”

«Nel settembre del 2017 ho iniziato le ricerche di una scultura realizzata nel 1964 dal maestro Celestino Petrone, un bozzetto per fontana raffigurante il mito di Ibico, la cui passata presenza a Palazzo San Giorgio è attestata da fonti scritte e testimonianze orali. Nonostante l’impegno profuso, compresa nell’aprile 2021 una mia audizione presso la VII Commissione Consiliare del Comune di Reggio, non sono riuscito ad individuare l’opera. Nel frattempo nel 2018 ho pubblicato una ricerca su Petrone, mappando le sue opere di cui si ha riscontro nel reggino».

Così ha dichiarato in un comunicato lo studioso Francesco Ventura, il quale ha iniziato la sua ricerca nell’ambito delle azioni volte ad approfondire e divulgare gli studi del compianto filologo Franco Mosino, il quale in vita ebbe modo di apprezzare quest’opera ispirata al poeta Ibico, oggi smarrita.

«Fra le sculture disperse del Petrone si annovera pure quell’aquila marmorea realizzata nel 1937 che un tempo adornava l’arengario di Piazza del Popolo. Stando alle informazioni rinvenute sulla stampa, essa è stata rimossa nel 1997 per un restauro, ma da allora se ne siano perdute le tracce – prosegue Ventura – Per comprendere l’attuale collocazione di quest’ultima opera si sono mossi anche i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, che ho contattato nel gennaio 2018 per ricevere supporto a fronte delle mie ricerche nell’individuare la collocazione del bozzetto per fontana sul mito di Ibico, rilevatesi inconcludenti. I Carabinieri di Cosenza, coadiuvati dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio e la provincia di Vibo, non hanno però avuto una fortuna migliore, comunicandomi di recente le difficoltà riscontrare nell’individuare quantomeno l’aquila marmorea».

Preziose durante la ricerca sulla vita e la produzione del Petrone sono state le informazioni fornite da Maria Antonietta Mamone, Luigi Malice, Santo Araniti, Francesco Luvarà e Stellario Baccellieri.

«L’aquila marmorea di Piazza del Popolo è una testimonianza artistica di un periodo della nostra Città, la quale oggi sarebbe ed è sottoposta a vincoli di tutela per la sua valenza storica. Se qualcuno ha informazioni utili a ricostruirne i trasferimenti successivi alla sua rimozione, mi contatti – conclude Ventura – La stessa richiesta la rivolgo in merito al bozzetto bronzeo per fontana raffigurante il mito di Ibico, il quale, sebbene smarrito, rivive in una sua reinterpretazione lignea che nel 2020 ho fatto realizzare dal maestro Francesco Cento in memoria del filologo Franco Mosino».

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