Da semplice e normalissimo caso e stato di barbonismo domestico, così come lo ha definito nei giorni scorsi la presidente della commissione consiliare ambiente Liliana Zangaro, secondo la quale non si sarebbe dovuti intervenire né per liberare gli animali né soprattutto la stessa persona, quello definitivamente scoperto dagli operai dell’Ecoross in Via Cerasaro è diventato uno dei più gravi casi di degrado igienico-sanitario mai registrato sul territorio urbano di Corigliano-Rossano.
Dopo la prima giornata di bonifica nella giornata di ieri (giovedì 1 settembre), servita per entrare ed iniziare a svuotare la casa-discarica, con un primo camion caricato, sia dei rifiuti raccolti ed ammassati dal 2019 sia soprattutto dell’enorme ed orribile quantità di escrementi animali e purtroppo anche umani sparsi e cementatisi su tutto il pavimento e sulle pareti dell’intero perimetro abitabile, è stato necessario intervenire anche nella giornata odierna (venerdì 2) con altri due mezzi di raccolta e con un incremento di operatori (da 2 a 4) per fronteggiare una situazione che oggettivamente andava e va ogni oltre umana immaginazione.
Messi già a dura prova per le pesantissime esalazioni nelle quali sono stati costretti ad intervenire già nella giornata di ieri, gli operai della Ecoross, ai quali insieme ai vertici aziendali va tutto il nostro ringraziamento per la professionalità che stanno dimostrando ancore in queste ore, nella seconda giornata dedicata alla disinfezione approfondita della casa-discarica hanno dovuto affrontare un vero e proprio covo di topi scoperto all’improvviso dietro uno dei residui di rifiuti e mobili inutilizzabili recuperati e smaltiti.
Ciò che rammarica è che, mentre residenti e passanti assistono ormai da due giorni ad un quartiere reso ancora più infrequentabile per la puzza, gli insetti e la generale insalubrità dell’area di fatto esplosa nelle obbligate operazioni di pulizia interna alla casa-discarica, un quartiere bloccato e sottosopra con un viavai di operai in tuta protettiva, con maschere ed armati di prodotti disinfettanti e corrosivi per le stratificazioni di escrementi emerse, non vi sia stato alcun sopralluogo né preventivo né durante la bonifica da parte del sindaco (che sta forse pensando ad un altro post paternalistico parlando del sesso degli angeli!) o dell’assessore alle politiche sociali Alessia Alboresi (secondo la quale bisognava aspettare relazioni non si sa di chi per bonificare quel sito denunciato e documentato dal 2019) o della presidente della commissione consigliare ambiente Liliana Zangaro che magari ci avrebbe potuto offrire con empatia una lectio magistralis sul barbonismo domestico, però da vicino, nella puzza, nei rifiuti e nel fiume di escrementi umani trovati dall’Ecoross.
Nel ribadire pubblicamente che la tipologia di bonifica messa egregiamente in campo dall’Ecoross non restituirà, neppure al termine della seconda giornata di intervento, un immobile immediatamente vivibile e fruibile per persone ed animali, sia per la tossicità provvisoria dei prodotti utilizzati al suo interno, sia soprattutto per la necessità di rifare tutte le pareti interne coperte di escrementi, il Comitato civico per la tutela della dignità, della salute, della sicurezza e della libertà delle persone e degli animali in Via Cerasaro auspica che l’amministrazione comunale possa interfacciarsi e sostenere adeguatamente i servizi sociali, con i quali è in atto un confronto ed una collaborazione da parte di tutti i residenti di Via Cerasaro, affinché alla persona interessata vengano garantite, in strutture adeguate, le cure di cui oggi necessita con ogni evidenza e che verrebbero vanificate da un pericolosissimo ripristino dello status quo ante.