Al Festival Euromediterraneo di Altomonte, dopo il successo di pubblico degli spettacoli di Paolo Rossi e degli Arteteca e della Notte Bianca, il 17 agosto si ricomincia con la sezione “Incontri nel Chiostro” che animeranno il centro storico anche nei mesi di settembre e ottobre per cercare di dare forza e consistenza al tema di questa edizione: “Non Fermiamo la Cultura”.
L’obiettivo, già ribadito nelle interviste dal sindaco Gianpietro Coppola e dal direttore artistico Antonio Blandi, è quello di favorire occasioni di confronto e approfondimento per far sì che le future stagioni culturali possano essere programmate con una reale condivisione e confronto con i Comuni, le associazioni, e quanti si adoperano per realizzare eventi culturali e artistici nella nostra regione, con la consapevolezza che gli eventi culturali e artistici rappresentano uno degli elementi più rilevanti per contrastare l’abbandono dei centri storici e delle aree interne.
Partendo da questa considerazione mercoledì 17 agosto il Festival si sposterà nel Chiostro dei domenicani, nel centro storico, per accogliere uno dei più brillanti giornalisti italiani, Tommaso Labate.
Penna del Corriere della Sera e volto di La7, Tommaso Labate ha iniziato la sua carriera a Il Riformista per passare poi, nel 2012, alle colonne dello storico giornale di Via Solferino dove ha anche ideato il programma, per il sito web della testata, #Corrierelive. Ha una rubrica fissa sul settimanale Io Donna e ha pubblicato per Rizzoli il libro “I rassegnati. L’irresistibile inerzia dei quarantenni”.
Il tema dell’incontro del 17 agosto è “Non fermiamo la cultura – Il ruolo delle comunità locali nei processi di rigenerazione, coesione innovazione sociale dei centri storici e delle aree interne”. Tommaso Labate dialogherà con: Giampietro Coppola – sindaco di Altomonte; Mario Occhiuto – presidente della Fondazione patrimonio comune di Anci; Gianluca Gallo – assessore all’Agricoltura e alle Aree interne della Regione Calabria; Francesco Macrì – presidente del Gal Terre Locridee che ha messo in campo il progetto “Locride 2025 – tutta un’altra storia”, un’iniziativa di rigenerazione e coesione sociale che coinvolge i 42 comuni della Locride e che ha come protagonista proprio le comunità locali come attori primari del cambiamento attraverso l’istituzione delle “Fabbriche di Comunità”.