Riscrivere la storia del quartiere “Pennello” di Vibo Marina per dare a chi vive in quello splendido angolo del Comune di Vibo la possibilità di continuare a farlo, nel rispetto pieno delle regole. È una mission difficile ma possibile, quella che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Maria Limardo, intende perseguire, con la prospettiva di percorrere un pezzo importante di strada, nell’alveo di una vicenda ampia e complessa, destinata a protrarsi nel tempo.
Ieri, nel corso della consueta assemblea annuale con i cittadini del Pennello, tenutasi nell’Auditorium della chiesa di Maria Santissima di Pompei, il sindaco Maria Limardo, l’assessore all’Urbanistica Pasquale Scalamogna ed il presidente del Comitato Pro Pennello Aldo Massara, al cospetto di una nutrita platea, hanno illustrato chiaramente le tappe di un iter ormai in fase avanzata e fino a poco tempo addietro inimmaginabile. Intanto, è stato sottolineato come il Comune abbia iniziato a vagliare decine di pratiche, dopo l’approvazione del Piano strutturale, arrivando ad interpellare circa 330 cittadini residenti in quel quartiere affinché – acquistando il terreno al momento di proprietà dell’amministrazione – si mettano in regola e con un atto notarile possano finalmente diventare proprietari in toto dell’abitazione nella quale vivono in alcuni casi da diversi decenni.
A questa sollecitazione, però, come ha sottolineato il presidente del Comitato Aldo Massara, molti non hanno al momento inteso rispondere. “L’amministrazione – ha detto lo stesso Massara – ha inviato 300 lettere di condono e hanno risposto solo in trenta di voi. Pochi hanno colto questa opportunità. Siamo molto delusi. Sappiate che non è uno scherzo perché questa amministrazione sta agendo con assoluta serietà. Basta andare dal notaio e fare il rogito per l’acquisto del terreno e la proprietà è completamente vostra”.
Parole che hanno consentito al sindaco Maria Limardo di sviscerare ulteriormente la questione: “Finalmente – ha esordito il capo dell’esecutivo – siamo arrivati al punto di fare atti pubblici. Dunque, molti cittadini possono mettersi definitivamente in regola. Ovviamente, a breve dovremo procedere ad un piano di recupero che sarà fatto sempre considerando la massima conservazione possibile dei volumi edilizi realizzati”.
Un monito ai cittadini di affrettarsi a presentare le pratiche di condono per i fabbricati per cui è possibile. La questione è stata ulteriormente sviscerata sul piano tecnico dal vice sindaco ed assessore all’Urbanistica, l’ingegner Pasquale Scalamogna che – con dovizia di particolari – ha illustrato la complessa vicenda. Intanto, Scalamogna ha specificato che è diversa la situazione per i fabbricati costruiti prima del 1967, per quelli realizzati entro il 1985 e per gli appartamenti sorti invece negli ultimi anni. Proprio questi ultimi, infatti, nella maggior parte dei casi, presentano situazioni complesse da analizzare.
“Chiunque possieda un appartamento – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica – costruito prima del 1967 e sul quale non siano state apposte modifiche, può recarsi presso gli uffici del Comune per definire la propria pratica. Ed è opportuno che lo faccia al più presto perché la definizione di queste pratiche diverrà la base sulla quale lavoreremo per la formulazione del Quadro conoscitivo da cui scaturirà successivamente il Piano di recupero. Al momento – ha aggiunto – abbiamo avuto solo 24 richieste su 330 lettere circa inviate.
Peraltro, abbiamo scoperto che venti residenti possedevano già una licenza edilizia, specie i proprietari delle abitazioni che costeggiano Viale dell’Industria. Contiamo di definire entro settembre una settantina di pratiche”. E l’architetto Sergio Policaro, componente della squadra di professionisti incaricata a redigere il piano di recupero urbano, ha specificato che intorno a tale strumento “ruoterà la possibilità di riqualificare il Pennello realizzando un’area congressuale, oppure un centro di balneazione ed in alternativa un museo. D’altronde, l’obiettivo dell’amministrazione è quello di fare del Pennello il fulcro intorno al quale costruire il futuro di Vibo Marina”.
A proposito della principale frazione costiera, il primo cittadino Maria Limardo e l’assessore all’Urbanistica Pasquale Scalamogna non hanno esitato a ricordare i significativi passi in avanti dell’ultimo anno. In primo luogo, sono stati evidenziati quelli compiuti, dopo l’approvazione del nuovo Psc, per quel che concerne la possibilità di liberare alcune aree del territorio costiero dal vincolo idrogeologico al quale sono sottoposte dalla fase post-alluvionale. “Esisteva un vincolo – ha concluso l’assessore Scalamogna – che andava dal confine con il comune di Pizzo fino a Porto Salvo. Ebbene, abbiamo svincolato già buona parte di Vibo Marina e puntiamo con i prossimi 14 interventi di officiosità idraulica di liberare anche il Pennello che è attraversato da ben tre fossi: Cutura-La Badessa, Antonucci e Calzona”.
Dal canto suo, il capo dell’amministrazione ha ricordato, in conclusione, dopo aver ascoltato diversi residenti del Pennello, tutti molto collaborativi e solerti a chiedere chiarimenti finalizzati a risolvere le rispettive pratiche, quanto l’Ente si sia adoperato per migliorare a 360 gradi i mesi estivi di Vibo Marina. “Abbiamo lavorato con risultati significativi – ha chiosato Maria Limardo – come l’ingegnerizzazione della rete idrica, la metanizzazione e molto altro. Ci stiamo impegnando sul fronte turistico per fare di Vibo Marina, con una serie di iniziative, la regina dell’estate. E continueremo a porre la massima attenzione su questa straordinaria località che nulla ha da invidiare alle altre consorelle della Costa degli Dei”.