Arginare le occasioni di violenza, saperle riconoscere, informare i cittadini e rafforzare le relazioni con le Istituzioni sono azioni che Demetra, il Centro Antiviolenza di Lamezia Terme, promuove con un lavoro incessante, anche nelle piazze estive.
È accaduto lo scorso 26 luglio, a Falerna, nella centralissima Piazza Marconi, su invito dell’ Amministrazione Comunale.
Il Sindaco Francesco Stella, l’ Assessore al Turismo Sergio Ibisco, hanno chiesto di agire “Insieme per una risposta articolata al territorio” e Roberta Cretella, Anna Fazzari, Renata Tropea, sono intervenute per conto del CAV Demetra, sui temi della violenza di genere, sulle azioni possibili e sulle modalità di lavoro più che decennale che il Centro ha maturato, portando con sé la testimonianza di modifiche di Legge, l’istituzione di presidi come il percorso rosa e l’ anticipazione, avvenuta in origine, dalla fondazione di Demetra, di un CAV che nasceva in seno e per volontà condivisa tra l’Amministrazione Comunale e le Associazioni attive sul territorio della città.
«Una problematica che non è difficile definire un allarme sociale, – ha detto il Sindaco Stella in apertura di incontro – che ha un retaggio culturale antico ma che oggi, nel 2022 è ancor meno accettabile che in passato, alla luce di percorso faticoso alla conquista dei diritti delle donne».
«La paura resta l’ ostacolo più grande alla denuncia, allorquando situazioni di violenza accadono, soprattutto all’ interno delle famiglie». «Ma è responsabilità sociale – conclude il sindaco di Falerna– aiutare le donne ad uscire dai circuiti della paura e della violenza, ecco perché sensibilizzare con incontri, come quello che abbiamo voluto questa sera, rimane un dovere per una società che vuole progredire».
Un lavoro costante e spesso nell’ ombra, ma di sensibilizzazione e ascolto è quello svolto allo sportello del centro Antiviolenza «Non solo di Demetra, – dice Roberta Cretella, operatrice infront del CAV – ma così per ogni centro, dove l’ accoglienza di una telefonata o di uno sguardo sappia indirizzare ad un lavoro di coordinamento che vede tappe successive con lo psicologo, l’ avvocato o anche con la rete sanitaria ospedaliera o di base, con le forze dell’ ordine e di concerto anche con i servizi sociali dei comuni».
La testimonianza diretta è stata data dalla psicologa del Centro Lametino Educazione Social (CLES), Anna Fazzari, che pone l’accento sulle «Tante storie di cui potremmo portare, purtroppo, l’esempio, per prendere coscienza che la violenza è un atto che nasce prima e non solo quando si arriva all’ estremo atto del femminicidio, e per questo, può essere riconosciuto e affrontato con l’aiuto dei centri antiviolenza, in grado di mettere a sistema azioni congiunte di protezione e superamento della violenza».
E anche sul tema del saper riconoscere la violenza, anche quando essa si nasconde dietro un semplice mal di testa o lesioni celate come cadute accidentali, con cui spesso la donna arriva in pronto soccorso, si focalizza l’intervento di Renata Tropea, Associazione Italiana Donne Medico, altro partner del CAV Demetra.
«Il percorso rosa, attivo all’ ospedale di Lamezia è uno spazio che abbiamo conquistato per le donne, – dice la Tropea – perché possano sentirsi al sicuro e protette, da lì parte una rete sociale importante, quella costruita insieme a Demetra, in grado di mettere in sicurezza la donna. È un lavoro di continua formazione anche per noi sanitari – e, conclude – una ulteriore responsabilità alla quale siamo chiamati e per la quale non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte».
Numerosi gli interventi dal pubblico, con domande pertinenti l’ operatività del Centro e in chiusura anche il saluto di Stefania Mendicino, Avvocato del CAV Demetra per conto dell’ Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia e i Minori.