Reggio Calabria si conferma ultima nella classifica della Qualità della Vita stilata dal Sole 24 Ore, seconda volta consecutiva al fondo della graduatoria. L’indagine, giunta alla trentaseiesima edizione e lanciata per la prima volta nel 1990, misura il livello di benessere dei territori italiani, prendendo in considerazione fattori come lavoro, affari, istruzione, servizi e qualità della vita.
Il Sud continua a mostrare difficoltà significative: Cagliari si piazza al 39° posto, prima provincia meridionale, in crescita di cinque posizioni; Bari è 67ª, in calo di due posizioni; Messina 91ª; Catania 96ª, con un peggioramento di 13 gradini; Palermo 97ª; Napoli 104ª.
A guidare la classifica è Trento, seguita da Bolzano e Udine. Il Nord domina la top ten, che comprende anche province di piccola dimensione come Bergamo (quinta, vincitrice nel 2024), Treviso (sesta, con il maggiore balzo in classifica: +18), Verona (settima), Padova (nona, che ritorna tra le prime dieci dopo 30 anni di assenza) e Parma (decima). Tra le grandi città metropolitane, Roma guadagna 13 posizioni arrivando 46ª, Genova sale di 11 gradini raggiungendo il 43° posto, Torino avanza di una posizione (57ª), mentre Firenze rimane stabile al 36° posto.
Secondo l’analisi del quotidiano, la competitività di queste province in termini di affari, lavoro, istruzione e offerta culturale contribuisce a mitigare le disuguaglianze interne, fenomeno più accentuato nel Sud. Reggio Calabria, invece, continua a pagare un forte ritardo in tutti gli indicatori, confermandosi il fanalino di coda della classifica nazionale.
