Non smette di stupire e catturare la programmazione di Armonie d’Arte Festival e il suo collaudato Network che a settembre porta in scena a Soverato, sul palco del Teatro Comunale, un nuovo progetto speciale che si preannuncia già nella sua intenzione di diventare un’offerta stabile: “CAOS, COSMOS, LOGOS. La rotta che ci appartiene“.
Questo il titolo, con ben 6 appuntamenti dedicati alla drammaturgia contemporanea, ed un programma specificatamente spettacolistico, per un target di pubblico trasversale, con prime nazionali e il meglio della scena regionale e nazionale.
“Un’idea – spiega il direttore artistico Chiara Giordano – germinata dalla semina feconda di 25 anni di Armonie d’Arte Festival, dapprima prevista al Palazzo Mazza del Centro storico di Borgia e poi impossibile per impedimenti tecnico logistici, e ora strutturata a Soverato anche in ragione di una relazione di straordinaria intesa con l’Amministrazione comunale che ringrazio, dopo un’estate di grande successo in quel luogo fantastico che è l’Orto botanico. Proprio lì abbiamo in animo di proporre, a partire già dal 2026, una corposa offerta dedicata alla tragedia greca dopo il successo di “Oreste” di Euripide della scorsa estate, peraltro nella suggestione di essere in una terrazza su quel Mediterraneo certamente rotta achea e poi costa magnogreca”.
Si comincia questo weekend con tre nuove produzioni in prima nazionale, tre opere in cui il femminile, a vario titolo, è protagonista.
Venerdì 19 settembre, alle ore 18.30, il primo spettacolo è “Parole femmine”, di e con Annalisa Insardà, un reading teatrale che esplora con ironia e irriverenza l’evoluzione del linguaggio nell’epoca contemporanea, riflettendo sulle sue implicazioni culturali e sociali. Attraverso temi declinati rigorosamente al femminile, tra canzoni tematiche e narrazioni antropologiche, il lavoro alterna leggerezza e durezza, affrontando argomenti legati alla parità di genere, alle diversità tra femminile e maschile, e alle sfide per nuovi equilibri.
Sabato 20 alle 19.00 è la volta di “Quelli che si allontanano da Omelas” (Premio Hugo) di Ursula K. Le Guin, una riflessione sui paradossi del mondo e sull’indifferenza umana. In una scena rarefatta e misteriosa, ideata da Davide Sacco, l’iconica Eva Robin’s racconta, in costante relazione con la musica darkwave de La Mano Sinistra e grazie alla forza del suo personale portato, mettendo così in gioco il proprio corpo politico, una storia che non può lasciare indifferenti, mentre crude immagini di realtà improvvisamente affiorano nell’aria, violente quanto eteree, per connettere le parole di questo potente racconto di Le Guin con il quotidiano dei nostri giorni e le sue macroscopiche ingiustizie planetarie oramai diventate abitudine. Lo spettacolo prevede la complice partecipazione di un gruppo di spettatori che riceveranno istruzioni per l’esecuzione di una semplice quanto drammaturgicamente pregna azione scenica.
Domenica 21 ore 19.30 grande attesa anche per il Collettivo Daphne e “HAPPY BIRTH + DAY”: qui le protagoniste sono tre donne cinquantenni apparentemente “normali”, immerse in una fase della vita in cui tutto sembra dover essere ridiscusso: il corpo, le relazioni, i desideri, il futuro. Attraverso un intreccio di voci e vissuti, le protagoniste si confrontano con le proprie esperienze e con quelle di tre grandi icone femminili del Novecento – Maria Callas, Marilyn Monroe e Jackie Kennedy – che
appaiono come specchi mitologici, riflessi amplificati delle stesse contraddizioni e fragilità. Come in un gioco di specchi infinito, lo spettacolo riflette le donne di oggi, sospese tra un’educazione che le ha cresciute nell’attesa dell’uomo salvatore e un presente che le chiama all’autonomia e alla forza individuale. È in questo equilibrio instabile che le protagoniste oscillano, cercando di capire chi sono davvero, oltre i ruoli e le maschere.
Il racconto si intreccia con il mito greco, da cui tutto sembra avere origine: dalla mela d’oro lanciata per innescare la competizione tra dee ad Arianna abbandonata sulla spiaggia, simbolo eterno di un amore che promette salvezza e invece lascia sole. Così, le donne vengono da sempre educate a competere tra loro, a cercare la luce riflessa delle stelle altrui, mai quella propria. Crescono nel mito della conquista amorosa, nel bisogno di brillare attraverso lo sguardo dell’altro. Happy Birth+Day diventa allora un compleanno simbolico: non una festa, ma un rito di passaggio, un’occasione per guardarsi indietro e allo stesso tempo avanti. Un racconto teatrale che è insieme intimo e collettivo, ironico e struggente, capace di restituire la complessità e la bellezza delle donne che, anche a cinquant’anni, stanno ancora imparando a riconoscere il proprio
“CAOS, COSMOS, LOGOS, La rotta che ci appartiene” prosegue il weekend successivo con un’ulteriore tre giorni dedicata a grandi personaggi il cui transito nella scena dell’umanità ha lasciato un segno fecondo e indelebile sia nel passato che per la contemporaneità.
Si comincia mercoledì 24 settembre ore 21.00 con l’omaggio a Erik Satie nei 100 anni dalla morte: “Modigliani, Satie e la bohème di Parigi”, produzione originale Armonie d’Arte Festival, prima nazionale. Tratto da MODì di Maria Primerano (anche al pianoforte) e con la voce di Lorenzo Praticò, la piece mette assieme la musica raffinata di Satie, un testo lieve e al contempo espressivo e poetico, immagini intense ed iconiche, le gioie e i dolori della breve vita di un genio quale Amedeo Modigliani, e sullo sfondo la Parigi della Tour Eiffel, del Moulin Rouge, dello Chat Noir, in un turbinio di slanci e cadute, affascinanti amorose nuance e vertiginose solitudini.
Giovedì 25 ore 21.00 è dedicato a “La fuga di Pitagora – lungo il percorso del sole”, polilogo in 10 numeri di Marcello Walter Bruno, uno spettacolo di rara profondità e godibile fruizione. Pensiero e creatività antica, fondativa della cultura occidentale e che ora appare visione anticipatoria dei fondamentali temi contemporanei: pacifismo e questioni raziali, tutto è numero e mondo digitalizzato, specchio pitagorico e mondo digitalizzato, armonia dei mondi e teoria delle stringhe, e ancora rapporto tra intellighenzia e potere politico, tra elitismo della scienza e populismo della democrazia.
Chiude il trittico, venerdì 26 settembre ore 21.00, “NIKOLA TESLA genio compreso”, scritto, diretto e interpretato da Max Mazzotta; uno spettacolo che, nel racconto di un uomo scienziato di straordinario ingegno e oltre che di personalità originale e controversa, vuole essere una riflessione sui danni irreparabili e le conseguenze etiche e morali che il progresso senza scrupoli ha avuto sul clima e sulla salute del nostro pianeta, nonché sull’uomo, divenuto sempre più arido e individualista.
Ancora spettacoli, ancora Armonie d’Arte a Soverato, città con cui persiste un eccezionale legame e comune percorso di sinergie, cultura, visibilità, di importante livello nazionale ed internazionale