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Aperto a Rende il primo Centro per famiglie, il sindaco: “Nessuno deve restare indietro”

Uno spazio aperto a tutte le famiglie, dove incontrarsi, confrontarsi e sostenersi a vicenda, supportati da un team di professionisti: dal 15 settembre presso il Centro diurno di via Todaro a Quattromiglia è operativo il primo Centro per le famiglie di Rende, un progetto rivolto a tutto l’ambito territoriale sociale n°2 con una sede anche a Marano Principato. Il servizio, gestito dalla cooperativa sociale Vitasì, è attivo nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio, dalle ore 14:30 alle ore 19:30 ed è totalmente gratuito.

La presentazione del progetto si è tenuta lunedì scorso nei locali rimessi a nuovo in tempi record dall’Amministrazione Comunale di Rende, alla presenza del Sindaco Sandro Principe e dell’assessora al Welfare e Politiche sociali Daniela Ielasi. Insieme a loro i docenti dell’Università della Calabria Sabina Licursi e Giorgio Marcello, entrambi sociologi, e il referente del progetto Davide Franceschiello. “Oggi riapriamo questo bellissimo spazio alla cittadinanza, uno spazio con una storia importante destinato tanti anni fa ai minori da un sindaco illuminato che risponde al nome di Sandro Principe e che oggi – ha raccontato l’assessora Ielasi – restituiamo alla città con lo stesso sindaco dopo una chiusura di tre anni, attivando un nuovo servizio destinato non solo ai minori ma anche alle famiglie”.

“I servizi sociali sono centrali per questa amministrazione – ha dichiarato il sindaco Principe – spazi come questo servono a non far sentire sole le persone e a non lasciare indietro nessuno, ma soprattutto sostengono le famiglie in un periodo storico difficile, connotato da denatalità e crisi demografica. È un gesto concreto che ben rappresenta la direzione intrapresa da una giunta competente e coesa, da un’amministrazione del fare, che non fa proclami ma agisce nel concreto cambiando in meglio la vita dei cittadini”.

I migliori auguri al nuovo Centro sono stati espressi da entrambi i sociologi dell’Unical. “Sull’emergenza demografica e la denatalità scontiamo un ritardo di oltre quarant’anni rispetto ad altri Paesi europei dove, avendo disegnato per tempo politiche per le famiglie, non si avverte questo problema – ha commentato Sabina Licursi. Intanto le famiglie cambiano, emergono nuovi bisogni, a cui occorre rispondere in maniera nuova. Ed ecco che iniziative come queste possono fare la differenza, ricordando che non esistono bravi genitori né modelli familiari perfetti, esiste una pluralità di famiglie che qui può trovare accoglienza e sostegno”.

“L’impatto del progetto sarà direttamente proporzionale alla sua sostenibilità, che a sua volta è legata al grado di coinvolgimento delle famiglie nella programmazione dei servizi: questo farà la differenza fra un progetto, limitato nel tempo, e un servizio sul lungo periodo, auspicabile per un’amministrazione pubblica che guarda lontano – ha aggiunto Giorgio Marcello. Intanto è da accogliere con favore la capacità di spesa dell’ambito territoriale sociale di Rende, perché non tutti gli ambiti hanno questa capacità”.

 

Il Centro per minori e famiglie di via Todaro si candida così a diventare non solo un centro servizi ma un vero e proprio presidio di comunità. Giovedì 18 settembre alle ore 17:30 è previsto ad esempio un incontro di conoscenza e scambio con le associazioni del territorio che si occupano di disabilità, a cui prenderanno parte gli assessori Belvedere, Jorio e Ielasi: si parlerà di scuola, sanità e sociale insieme, nell’ottica di servizi sempre più integrati ed inclusivi per le categorie più fragili.

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