Il mondo culturale, religioso e istituzionale dell’Arbëria, si è ritrovato a Frascineto in occasione delle celebrazioni in onore del protopapàs Antonio Bellusci, dal 91° dalla nascita, in una due giorni inaugurata con la presentazione dell’opera postuma di Antonio Bellusci: “Epopea e Arbërisë me vjershe arbërore”, a cura di Caterina Adduci, delegata alle politiche culturali del centro arbëresh. Dopo i saluti del sindaco Angelo Catapano, sono intervenuti tra gli altri, il consigliere regionale, Giuseppe Graziano, Rudina Bukoshi, in rappresentanza dell’Ambasciata della Kosova in Italia, Anna Madeo, console onorario d’Albania in Calabria, i parroci di Frascineto e Eianina, Gabriel Sebastian Otvos e Vincenzo Carlomagno, Isak Shema, accademico dell’Università di Prishitina, il presidente e il segretario LKSHM, Musa Jupolli e Mentor Taçi, Ornela Radovicka, direttrice del Centro Ricerche G.K. Skanderbeg, la poetessa Shqipe Bytici e Tommaso Bellusci, direttore della biblioteca “Antonio Bellusci”. “Con questo testo – ha affermato Caterina Adduci -, l’amministrazione comunale, oltre a rendere omaggio alla memoria di un grande frascinetese, ha inteso consegnare alle nuove generazioni un esempio da emulare di impegno e passione per la cultura arbëreshe. Le battaglie in Epopea – evidenzia -, sono combattute a suon di gesti, pensiero, ideali e, soprattutto, parole, che riescono a veicolare e potenziare i primi rivelando un’energia creatrice da cui scaturiscono universi reali e simbolici. L’Autore, protagonista dell’opera, incontra i coprotagonisti che, a loro volta, diventano personaggio principale delle composizioni loro dedicate nelle quali l’io narrante e la sua vicenda diventano secondari”. Infine, è stata anche scoperta una statua in onore di Antonio Bellusci, realizzata dall’artista Gëzim Muriqui e donata dalla LKSHM.
A Frascineto le celebrazioni in onore del protopapàs Antonio Bellusci
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