“Ripassino di storia per la deputata calabro/romana Vittoria Baldino, in evidente stato confusionale e in grande imbarazzo per avere nelle liste a sostegno del suo candidato i ras della sanità privata calabrese. Per i grillini il privato è il male assoluto, eppure ci vanno a braccetto come novelli sposini.
Colei che aspirava alla candidatura alla Presidenza della Regione – retroscena… quando è stato ufficializzato il nome di Tridico i suoi compagni calabresi di partito hanno tirato, senza neanche nascondersi agli avversari politici, un gran sospiro di sollievo, e non aggiungo altro – elenca numeri copiati da sitarelli locali, senza fonte, mai verificati, completamente falsi.
Deve essere abitudine dei 5 Stelle, pseudoeconomisti o no: sparare dati a caso, tanto per far effetto.
Ma veniamo alla storia. Dal 2014 al 2025 la sanità calabrese è stata commissariata da figure nominate sempre dai governi nazionali, quasi tutti guidati dal Partito democratico o dal Movimento 5 Stelle. È bene ricordarlo oggi, quando proprio da quelle forze politiche arrivano critiche e accuse sulla sanità ‘distrutta’ – sì, da loro – in Calabria.
I fatti parlano chiaro. Nel 2014 e nel 2015, durante il governo Renzi, con il ministro Lorenzin, furono nominati prima Luciano Pezzi e poi Massimo Scura. Successivamente, nel 2018, con il governo Conte I, a guida M5S e Lega, e con il ministro Grillo, fu la volta del fantozziano Saverio Cotticelli, quello che si era perso il piano Covid e che diceva di essere stato drogato prima di fare un’intervista televisiva.
Nel 2020, con il governo Conte II (M5S-PD-LeU) e il ministro Speranza, si sono succeduti ben tre commissari: Giuseppe Zuccatelli, costretto alle dimissioni dopo pochi giorni; e infine Guido Longo.
Solo nel 2021, con il governo Draghi venne nominato Roberto Occhiuto.
Questo è il quadro reale: per otto anni negli ultimi dodici la guida della sanità calabrese è stata decisa da governi di centrosinistra o a trazione M5S. Chi oggi straparla e punta il dito dovrebbe prima guardare alla propria responsabilità nella lunga stagione di commissariamenti fallimentari che ha segnato la Calabria”.
Così Pierluigi Caputo, vice presidente del Consiglio della Regione Calabria e candidato per la lista Occhiuto Presidente.