“Per Giacomo Patari, nella sua storia di Corigliano del 1891, quella del Carmine «è la seconda Chiesa delle belle, grandi esistenti in Corigliano». Per lo storico Francesco Grillo, invece, «architettonicamente è la più interessante». A Corigliano esiste una Chiesa maestosa che da decenni non è visitabile in quanto in completo stato di abbandono: la Chiesa carmelitana dell’Annunziata annessa all’antico Convento del Carmine. Una situazione inaccettabile che torna a riaffiorare, in tutto il suo drammatico splendore, alla vigilia ormai dell’attesa solenne festività del 16 luglio dedicata alla Madonna del Carmelo. Un momento di fede e devozione popolare che si perpetua grazie all’impegno profuso dalla Comunità parrocchiale di Sant’Antonio e alla vibrante partecipazione di numerosi cittadini, donne e uomini che in tale ricorrenza tornano ad esprimere sinceri sentimenti di appartenenza e d’orgoglio a giusta ragione mai sopiti.
Sarebbe più che opportuno che questo prezioso bene storico, artistico, culturale e religioso divenisse per tutto l’arco dell’anno simbolo dei fasti e della vita di un tempo, iniziando dalla costante apertura di quel triste cancello che oggi ne impedisce la visuale e finanche la deposizione di un fiore all’esterno della Chiesa, per come invece richiesto da molti cittadini. Un’istanza legittima e un’esigenza dai più avvertita della quale ci facciamo, seppur modestamente, strenui sostenitori”.
È quanto dichiara, in una nota, l’Associazione di promozione sociale, culturale e turistica “Unione è Forza”, presieduta da Fabio Pistoia.
“In una mirabile descrizione a firma dello storico Martino Rizzo, il nostro indimenticabile concittadino Enzo Viteritti, in un articolo del “Serratore” del febbraio 1994, confessava la sua emozione nel vedere che erano iniziati i lavori di recupero e di restauro della Chiesa. Nello stesso articolo, Enzo ricordava che la stessa era «già stata sottoposta, a partire dal lontano 1975, ad interventi di restauro che sembrava dovessero essere risolutivi». Infatti, nel 1975 rifecero il pavimento dell’abside e tra il 1977-78 fu completata la pavimentazione e aboliti gli altari laterali in pietra e calce. Infine, nel 1979 fu messo mano al tetto e la facciata principale. Purtroppo, però, le cose non sono andate come dovevano e la Chiesa è tutt’ora chiusa, in pessimo stato e inagibile. Confidando nella sensibilità del nostro Vescovo e di tutte le preposte Istituzioni interessate alla questione, – concludono da “Unione è Forza” – reputiamo pertanto opportuno intraprendere una forte mobilitazione in merito, auspicando il suddetto segnale d’apertura in modo definitivo e facendoci portavoce di una serie di iniziative di sensibilizzazione, dall’avvio di una petizione popolare alla richiesta di un incontro con le competenti Autorità, affinché la Città di Corigliano Rossano torni a riappropriarsi della Chiesa del Carmine: baluardo di un passato che è certezza d’unione, speranza e avvenire per tutta la Comunità”.