“Accogliamo con grande soddisfazione la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità della norma che avrebbe comportato la chiusura della centrale del Mercure, mettendo a rischio oltre 1.200 posti di lavoro legati alla filiera forestale.
Si tratta di una vittoria importante per i lavoratori, per le famiglie e per un’intera comunità che in questi anni ha dimostrato compattezza, dignità e determinazione nel difendere il proprio diritto al lavoro e allo sviluppo sostenibile del territorio.
Come organizzazione sindacale, abbiamo sostenuto fin dal primo momento la battaglia contro una norma che, oltre a essere ingiusta e retroattiva, avrebbe avuto effetti devastanti sul piano occupazionale ed economico in un’area già fragile. La sentenza ristabilisce un principio fondamentale: la tutela del lavoro non può essere subordinata a scelte politiche miopi o ideologiche.
Ora che la giustizia ha fatto il suo corso, è tempo di guardare avanti. Chiediamo con forza che si apra una fase nuova, fatta di investimenti, programmazione e garanzie per l’intera filiera, affinché la centrale del Mercure non sia solo un presidio produttivo salvato, ma un motore di sviluppo duraturo per la Valle del Mercure e per tutto il territorio cosentino.
La tutela dell’ambiente e il diritto al lavoro possono e devono convivere. La politica ne tragga insegnamento: il dialogo con i territori, il rispetto della legalità e la centralità del lavoro devono tornare al centro di ogni scelta”.
Così i segretari Michele Sapia (UST CISL Cosenza) e Raffaele Bavasso (FLAEI CISL Calabria) sulla sentenza della Corte Costituzionale: salvaguardato il lavoro, tutelata la dignità del territorio