Questa mattina, presso il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, i settori Welfare di Comune e Città metropolitana hanno siglato con l’ASP un importante e storico protocollo d’intesa per l’attivazione in pieno centro storico, in via Diana all’interno di un bene confiscato, un centro per il supporto alle persone fragili.
Il Protocollo è frutto di un lungo e concertato processo amministrativo frutto di una importante sinergia interistituzionale.
Alla conferenza stampa indetta per la sottoscrizione e la descrizione del protocollo d’intesa hanno partecipato Francesco Barreca (Dirigente settore Welfare Comune di Reggio), Francesco Macheda ( Dirigente settore Welfare di Città metropolitana), la Dr.ssa Maddalena Berardi ( Dir. Amministrativo ASP), Lucia Anita Nucera (assessora al Welfare del Comune di Reggio), Lucia Di Furia ( Direttore generale ASP), Fortunata Tripodi (Responsabile del Coordinamento Funzionale e Gestionale “Integrazione Socio Sanitaria per le Disabilità Complesse”), Pasquale Neri (referente regionale Terzo Settore), Andrea Canale (eq settore Welfare Comune di Reggio) ed il Sindaco Giuseppe Falcomatà (anche in qualità di Sindaco metropolitano).
La finalità è quella di realizzare un sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari nel rispetto ed in linea con quanto previsto dalla Legge 328/2000 oltre che dalle più recenti normative nazionali.
Con tale Protocollo si mira a rafforzare la sinergia tra enti, promuovendo una programmazione ed una gestione condivisa dei servizi destinati a minori, famiglie, anziani, adulti fragili e persone con disabilità; con l’obiettivo di creare prestazioni di prossimità migliorandone la qualità e l’efficacia.
Prestazioni che saranno rese in modo congiunto, questa l’assoluta novità, da parte dei settori delle politiche sociali e dall’ASP.
Uno degli aspetti caratterizzanti di tale accordo, come emerso dagli interventi dei vari referenti istituzionali, è l’attuazione di progetti personalizzati per la presa in carico integrata dei cittadini più vulnerabili; azioni che saranno poste in essere da un’équipe multidisciplinare congiunta tra Comune e ASP.
Viene istituita, infatti, l’Equipe Integrata Socio-Sanitaria (E.I.S.S.) quale strumento operativo della programmazione e dell’attuazione degli interventi; in stretta collaborazione con le cabine di regia già attive.
Il Comune di Reggio Calabria ha messo a disposizione dell’E.I.S.S. uno spazio in Via Diana n. 6 presso un bene confiscato alla ndrangheta e restituito alla collettività per finalità sociali; un valore aggiunto per tutto il progetto.
Ruolo strategico di questo modello integrato di gestione di servizi socio-sanitari sarà il Punto Unico di Accesso (PUA) Punto Unico di Accesso PUA con particolare riferimento a tutti gli aspetti e i bisogni dei cittadini di natura sociosanitaria.
Il PUA si pone in maniera naturale quale primo luogo dell’accoglienza sociale e sociosanitaria: porta di accesso alla rete dei servizi e delle risorse territoriali e modalità organizzativa dei servizi di accoglienza e orientamento tra il Comune Capofila e ASP, istituita per garantire pari opportunità d’accesso alle informazioni e ai servizi sociali e sociosanitari, a coloro che ne abbiano necessità.
Il Protocollo sottoscritto vuole rappresentare fattivamente un passo concreto verso una rete di servizi sempre più integrata e profilata sui bisogni della persona; promuovendo pari opportunità e dignità di accesso, qualità della vita e garanzia di servizi per tutte le fasce più fragili della popolazione.
La città di Reggio diviene, grazie a questo progetto, un modello nazionale virtuoso che vanta già importanti numeri che prossimamente saranno resi noti con ulteriori comunicazioni di settore.
L’assessora alle politiche sociali, Lucia Nucera, intervenendo ha espresso viva soddisfazione per quello che definisce un momento “storico”. “In questo momento firmare un protocollo interistituzionale che impegna tutti nel supporto alle figure fragili, della nostra città e del territorio metropolitano, è una cosa molto importante”. “Oggi – ha continuato la Nucera- si realizza un sogno che è frutto del lavoro del settore Welfare, dell’ASP, della Città metropolitana e del Comune. Senza la parte amministrativa dei settori la politica può fare poco e questo risultato, molto importante per tutti noi e per i nostri cittadini, ne è piena espressione; invito i cittadini tutti a fruire dei servizi che il Comune eroga perchè si registrano spesso difficoltà a rivolgersi alle politiche sociali per affrontare problematiche che invece possono trovare ampio supporto e risoluzione”.
Il Sindaco Falcomatà ha voluto ripercorrere le tappe che hanno condotto oggi alla sottoscrizione di questo Protocollo, sottolineandone il livello qualitativo ed il modello di governance adottato che ne aumenta ancora di più il valore.
“Questo per noi non è né un punto di arrivo né un punto di partenza – ha dichiarato il primo cittadino- ma una tappa intermedia di un percorso più ampio che è iniziato dieci anni fa nella ricostruzione di un sistema di welfare, di assistenza e di tutte quelle condizioni minime affinché una città possa diventare una comunità”. ” Si è trattato di un percorso lungo e difficile – ha continuato Falcomatà- fatto non soltanto di capacità di reperimento delle risorse ma anche di utilizzo delle risorse stesse per consentire ai nostri concittadini di avere quelle condizioni minime di supporto alle diverse fragilità che purtroppo esistono e che nella nostra città non erano minimamente garantite.
Un protocollo che va a integrare una rete di assistenza sanitaria territoriale, dunque, è sicuramente una buona notizia; farlo all’interno di un bene confiscato è per noi ormai naturale, nel senso che questa città sta diventando sempre di più un esempio di gestione dei beni confiscati: sia sotto il profilo dell’assegnazione ad associazioni non lucrative che nel far fronte, arginandola, l’emergenza abitativa; ma anche, nell’alveo di un dialogo interistituzionale, per utilizzare questi locali per scopi che vanno a migliorare -come in questo caso- l’offerta sanitaria”.
“L’amministrazione non si ferma qui – ha concluso il Sindaco- perché a breve verranno riaperti i Ricoveri Riuniti che sono un punto fondamentale come assistenza agli anziani. Prossimamente anche il famoso, per le vicende che ne hanno portato alla chiusura, Dopo di noi di Catona, vedrà nuovamente la luce. Quello di oggi è destinato a diventare un punto di riferimento, anche un presidio, di informazioni e di integrazione che prima non c’era. Su questo tema ci siamo e lavoriamo ancora di più per collaborare con chi ha anche la responsabilità della programmazione, dell’offerta di implementazione della sanità, della ricostruzione della rete della sanità territoriale nella nostra città per consentire ai nostri concittadini di poter fruire di servizi senza andare fuori regione e scegliere dunque di restare e vivere nella propria città”.