“La verità è la nostra padrona, non noi i suoi padroni” - Mihai Eminescu
HomeCalabriaBruni: "Prevenzione e contrasto alla violenza di genere è battaglia che ci...

Bruni: “Prevenzione e contrasto alla violenza di genere è battaglia che ci sta molto a cuore”

“Nel corso della seduta della terza Commissione di ieri, è stato avviato l’iter di discussione delle proposte di legge sulla prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, che coinvolgono le donne e i loro figli. Si tratta di una battaglia che ci sta molto a cuore, perché la violenza sulle donne è un fenomeno inaccettabile, che cresce e si trasforma in nuove forme di crudeltà. Non possiamo più permetterci di affrontarla con strumenti normativi obsoleti e inadeguati”. E’ quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni.

“Le proposte in discussione – prosegue – sono la n.362/12, di iniziativa della giunta regionale, e la n.345/12, che ho personalmente presentato, che hanno contenuti simili e che saranno unificate dalla Commissione. Con il voto a maggioranza, si è deciso di adottare come testo base quello proposto dalla giunta regionale. È importante, però, precisare che l’obiettivo del nostro lavoro non è certo quello di fare un semplice aggiornamento di facciata, ma di affrontare in modo serio e deciso le problematiche ancora irrisolte dalla legge regionale vigente, la L.20/2007, che dopo 18 anni ha mostrato i suoi limiti”.

“La legge attuale, pur avendo consentito l’attivazione dei centri antiviolenza (Cav) e delle case rifugio – afferma la consigliera dem – ha evidenziato lacune e fragilità strutturali. La più evidente riguarda la precarietà dei servizi, che continuano a essere finanziati con progetti parcellizzati, senza la necessaria continuità e programmazione. Questo non è più accettabile: la violenza sulle donne è un’emergenza che non può essere trattata con soluzioni provvisorie. Servono certezze, sia per le donne che per gli operatori. Il problema principale è il finanziamento: non possiamo più permettere che i fondi vengano gestiti senza una visione complessiva e stabile con una regia unica. La proposta fondamentale della nostra legge è quella di passare da una programmazione annuale a una programmazione triennale, definita dalla Regione, con certezze finanziarie. Ogni servizio territoriale dovrà attenersi a questa programmazione per garantire continuità, qualità e certezza delle risposte. Non possiamo più permettere che la violenza sulle donne sia trattata con progetti annuali, che rischiano di interrompersi ogni anno, lasciando nel caos questi servizi vitali. Per questo motivo proponiamo l’istituzione di un fondo unico, dove possano confluire tutte le risorse destinate al contrasto della violenza di genere, sia nazionali che regionali. Un fondo che vada a garantire l’efficacia e la stabilità delle azioni contro la violenza, per non lasciare mai più nessuna donna sola e senza risposte”.

“Un altro passaggio imprescindibile – afferma ancora – riguarda il tardivo aggiornamento normativo. La legge regionale deve rispondere alle necessità emerse dal contesto internazionale e alle direttive della Convenzione di Istanbul, che la Calabria ancora non ha pienamente recepito. Inoltre, bisogna tener conto anche delle più recenti raccomandazioni della Conferenza delle Regioni. La violenza contro le donne non è solo un problema locale, ma una piaga sociale che riguarda l’intero Paese e l’intera comunità internazionale, e per combatterla servono leggi all’altezza di questa sfida”.

Nei prossimi giorni, la Commissione procederà con un nutrito calendario di audizioni per ascoltare tutti i soggetti e le rappresentanze coinvolte, un’opportunità fondamentale per un lavoro di ascolto e costruzione di una legge condivisa, che sappia rispondere ai reali bisogni delle donne e degli operatori.

“Siamo pronti a lavorare con tutti, a condividere idee, a fare sintesi – conclude Amalia Bruni – ma siamo altrettanto determinati a portare avanti una legge che superi le incongruenze della normativa attuale. Una legge che sia davvero efficace e sostenibile e che dia alle donne, alle loro famiglie e agli operatori gli strumenti necessari per contrastare la violenza in modo deciso e concreto. Perché la Calabria ha bisogno di una legge che dia certezza alle donne vittime di violenza, che le protegga, le sostenga e le accompagni verso una nuova vita. La violenza sulle donne è una priorità, e come istituzioni non possiamo più permetterci di agire senza le risorse e la determinazione necessarie. La nostra battaglia è una battaglia di civiltà, una battaglia che coinvolge tutta la comunità calabrese, per un futuro più giusto e sicuro per tutti. Quello che mi auguro è che questa legge possa essere approvata all’unanimità”.

Articoli Correlati