di Paolo Ficara – I due cuori di Sergio Campolo. Uno per la famiglia, con il figlio Fabio tornato a Reggio dopo aver allenato con successo nelle categorie dilettantistiche in Toscana. Ed uno per la Reggina, che ad Agrigento ha visto frenare la propria rincorsa verso il primo posto.
L’ex centrocampista amaranto analizza lo 0-0 dell’Esseneto: “In settimana si era detto che bisognava stare attenti all’Akragas, che non ha un cattivo organico e rappresenta una città importante. Giocando contro una Reggina blasonata, ti aspettano per fare la partita della vita. Nel primo tempo, non era la Reggina che conosciamo. L’allenatore avversario ci ha studiato bene, tamponando Salandria. Si sarebbe dovuto rimediare diversamente”.
Quanto sorprende vedere la Vibonese in testa? “Avevo conosciuto il direttore sportivo della Vibonese, qualche settimana fa a Reggio. Era contentissimo di guidare una società, di cui conosciamo bene il presidente. Squadra ben costruita. Ma non vedo la Vibonese come pretendente alla vittoria – avvisa Sergio Campolo – Magari ci proveranno, anche Vibo è ambiziosa. Mi aspetto si riprenda il Pompei, che sta faticando”.
Poi svela un retroscena sul percorso professionale del figlio, Fabio Campolo, che stava allenando il Gebbione in Prima Categoria: “Diciamo che la panchina era condivisa. Mio figlio ha iniziato questa avventura molto contento e galvanizzato. Rientrava da Firenze, dove aveva maturato una buona esperienza lontano da casa. E’ cresciuto al Gebbione, ha tanti amici lì ed era contento di rendersi utile in termini professionali. Non sono mantenuti alcuni impegni”.
Il riferimento non è sicuramente a problematiche di carattere economico, come specifica Sergio Campolo successivamente: “Non potendo svolgere il lavoro per cui era stato chiamato, a meno che non abbia frainteso lui, ha ritenuto opportuno di concludere con l’ultima partita in cui mancava l’altro allenatore. Sono andato a vedere il primo tempo. Il Gebbione ha giocato col cuore, era sotto di un gol e mio figlio ha operato due sostituzioni tattiche. Hanno vinto 3-1. Un lavoro di equipe. Il Gebbione non merita la classifica che occupa, martedì disputerà un recupero importante. Ma Fabio ha deciso di interrompere i rapporti. Voglio ringraziare il presidente Olindo Grenzi ed i dirigenti Davide Crea, Davide Nicoletti e Gianluca Mangiola. Come famiglia Campolo, vogliamo ringraziare la squadra che sabato ha mostrato attaccamento a mio figlio. Saremo sempre tifosi di questa società, come di tutti i quartieri di Reggio Calabria. Mio figlio Fabio non parla tantissimo, perché è troppo buono ed educato. Ma sono dell’avviso che i ragazzi debbano fare di testa propria: come ha fatto sabato scorso, senza ascoltare le chiacchiere. Ringrazio ancora una volta per l’opportunità concessa”.