Entra in punta di piedi Francesco Colella, confondendosi tra i volti e le storie degli ospiti che rappresentano il cuore del Centro Calabrese di Solidarietà ETS. Persone, uomini e donne che, per gli operatori, i volontari e il direttivo dell’Ente del Terzo settore, attivo dal 1986, si occupa di persone con dipendenze patologiche – quali tossicodipendenza, alcolismo, gioco d’azzardo, emarginazione, disagio sociale e immigrazione – sono semplicemente “ragazzi e ragazze” in cerca della luce della rinascita.
Questo pomeriggio, l’attore catanzarese, sempre più amato e ricercato dal cinema, dalla televisione e dal teatro – che resta il suo primo amore – è entrato nella casa degli ospiti di Villa Emilia, la struttura del centro che opera nel quartiere Santa Maria, chiedendo scusa. L’incontro, profondo e a tratti commovente, è diventato un’occasione di scambio: storie ed emozioni che diventano confidenze tra amici.
Francesco Colella, domani sera alle ore 21, sarà in scena al Teatro Comunale di Catanzaro con “Meno di due”, un’opera scritta e diretta da Francesco Lagi. Il ricavato della serata sosterrà il Centro Calabrese di Solidarietà ETS. L’obiettivo, come spiega la presidente Isolina Mantelli, è quello di sistemare la recinzione dell’orto di Villa Emilia, preso di mira dai cinghiali, per poter tornare a coltivare in tranquillità.
Sul palco, oltre al talentuoso Francesco Colella, vedremo anche Anna Bellato e Leonardo Maddalena, che ci guideranno in un viaggio emozionante. Lo stesso viaggio che Francesco ha condotto a Villa Emilia per scoprire le potenzialità e il valore della struttura, accompagnato dalla direttrice amministrativa Vittoria Scarpino, dalla responsabile del Centro Studi, Katia Vitale, e da Francesco Passafaro e Nino Piterà del Settore Fundraising, prima di incontrare i ragazzi e rispondere alle loro domande, regalando racconti di vita che si trasformano in magistrali pezzi di teatro.
“Ho seguito la carriera di Francesco da sempre, fino a essere così audace da chiedere aiuto, e ho trovato porte aperte – ha dichiarato la presidente del Centro Calabrese di Solidarietà ETS, Isolina Mantelli – perché Francesco è una persona molto generosa, proprio come lo era sua madre, che era una mia grande amica. Purtroppo, ci troviamo costretti a rompere i nostri orti a causa di un’invasione di cinghiali di dimensioni stratosferiche. La nostra idea è di reperire fondi per recintare questa struttura e poter ripartire con gli orti di casa, tenendo così lontani i cinghiali. Tuttavia, questo comporta un costo notevole per un centro piccolo come il nostro, quindi chiediamo aiuto a chiunque possa darcelo”.
All’appello risponde Francesco Colella con autentico entusiasmo, una generosità che nasce dal cuore, dalla condivisione della sofferenza e del dolore che diventano storie di vita, ma non solo da portare sul palcoscenico. “Quando Isa parla di aiuto, tocca un tema fondamentale. Chiedere aiuto è parte integrante del mio lavoro, e per me non c’è occasione più bella che esercitare la mia arte in un contesto di solidarietà. Questa iniziativa non è solo un gesto generoso; è un’opportunità di ricevere tanto da chi ci circonda – afferma Colella –. Il teatro è un luogo di aggregazione civile, un rifugio per esplorare le nostre fragilità e gioie. Questa connessione tra arte e solidarietà rappresenta un abbraccio profondo. Sono emozionato e spero che lo spettacolo possa divertire e commuovere, toccando i cuori di tutti voi”.
Nel raccontare la genesi dello spettacolo che andrà in scena, Colella spiega: “La nostra compagnia, il Teatro di Lina, si concentra sui piccoli momenti della vita, quelli che spesso trascuriamo. La storia che racconteremo parla di due solitudini che si incontrano: un professore di greco antico da Catanzaro e una donna del Veneto, uniti da una chat e da un incontro che cambierà il loro destino. Questo tema di connessione umana, di incontri fugaci, ci ricorda che anche nei momenti di solitudine possiamo trovare compagnia e comprensione.”
“Quando Isa mi ha proposto di venire qui, non ho esitato. Anche se stavo lavorando a un film all’estero, ho sentito il bisogno di essere qui con voi, di vedere le vostre facce e condividere questa esperienza – dice ancora Colella rivolgendosi ai ragazzi ospiti della struttura Villa Emilia –. La vera solidarietà non è un gesto da nobili; è un processo di connessione profonda. Spesso, aiutare gli altri ci permette di affrontare le nostre fragilità. Ciò che unisce le nostre storie è il dolore e la vulnerabilità che tutti condividiamo. La bellezza del teatro è proprio in questo: nel rendere più sopportabile il dolore, nel riconoscere che le nostre esperienze, anche le più difficili, possono diventare un ponte verso gli altri.
Vivere il dolore e la gioia insieme, ascoltare le storie degli altri, ci fa sentire meno soli e più umani: è il monito e il messaggio di Francesco ai compagni di un pomeriggio diverso, che lo ascoltano incantati non solo dalla bravura, ma soprattutto da quell’umanità vera, senza filtri. Un’empatia fatta di condivisione di vite vissute che attraversano questa periferia del mondo, diventando un centro di rinascita.
“Attraverso il teatro, possiamo esplorare le nostre emozioni e le nostre esperienze condivise, creando una comunità di sostegno e comprensione. Spero che, insieme, possiamo trasformare questa serata in un momento di profonda connessione umana”, conclude Francesco prima di ricevere l’attestato di socio onorario del Centro Calabrese di Solidarietà.
L’appuntamento, quindi, è per questa sera al Teatro Comunale di Catanzaro. C’è ancora qualche biglietto disponibile: basta andare su www.comunalecatanzaro.18tickets.it e diventare parte di questo importante progetto. Ogni biglietto acquistato è un passo verso un futuro migliore per chi ha bisogno di aiuto.
Per maggiori informazioni, contattaci al 0961.741241 o scrivici a info@ilcomunalecz.it.
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