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Emergenza scuola, Italia Viva traccia la mappa del disastro: intervenire subito, lo studio è diritto fondamentale

Nunzia Paese (Presidente Italia Viva Calabria) e Raffaele Suppa (Cabina regia Italia Viva Calabria) si esprimono sull’inizio del nuovo anno scolastico: “L’inizio di un nuovo anno scolastico dovrebbe rappresentare sempre per tutti i ragazzi un momento magico carico di aspettative, gioie ed emozioni. Dicevamo dovrebbe perché, al contrario, il ritorno a scuola di bambini e ragazzi dopo la vergognosa riorganizzazione della rete scolastica a causa della drastica riduzione di autonomie, è stato un vero e proprio calvario, accentuato dalla questione legata all’edilizia scolastica. Dopo la fine dell’emergenza Covid datata 2021 che ha tenuto bambini e ragazzi lontani dalle scuole, ci mancava dopo neanche un anno l’emergenza lavori. Scuole diventate cantieri, in alcuni casi con la presenza di alunni costretti a seguire lezioni mentre nello stesso edificio si lavora con trapano e martello.”

Proseguono gli esponenti di Italia Viva Calabria: “Nella sola città di Vibo Valentia due edifici su tre, tra le scuole del primo e secondo ciclo, sono oggetto di interventi di ristrutturazione, adeguamento sismico e messa in sicurezza. Alcune scuole, sgomberate anni fa, non hanno visto ancora il ritorno dei bambini nelle loro aule e questo senza che nessuno si sia incaricato di dare risposte alla cittadinanza sugli inspiegabili ritardi.  Bambini e ragazzi costretti a fare lezione in aule e plessi scolastici di fortuna perché nelle loro scuole, dove si svolgevano le lezioni fino a qualche anno fa, sono in corso lavori di ristrutturazione e di adeguamento e/o messa in sicurezza che in alcuni casi durano da anni, in altri casi sono fermi con le quattro frecce e non si intravede una possibile conclusione. La durata dei lavori spesso sfugge a ogni controllo e gli edifici rimangono cantieri vuoti, senza maestranze, con qualche tabellone sbiadito a ricordare che quella fino a qualche anno fa era una scuola.”

“Gli studenti vengono così sballottati in locali di fortuna reperiti all’ultimo minuto, – affermano – costretti a fare lezione in condizioni incommentabili: in alcuni casi in piedi quando banchi e sedie sono insufficienti oppure quando tutto manca in qualche container. “Abbiamo avviato i lavori con il PNRR” è la risposta classica che ci sentiamo ripetere come un mantra. Siamo pienamente consapevoli che le opportunità messe a disposizione grazie ai fondi PNRR “Infrastrutture” costituiscono un’occasione unica per avviare un piano di interventi di edilizia scolastica a beneficio di tutti quegli edifici che richiedono adeguamenti strutturali e impiantistici e che per troppo tempo sono rimasti abbandonati senza certificazione di collaudi e di agibilità, con dirigenti scolastici coraggiosi che, tra mille difficoltà, si sono assunti la responsabilità di accogliere bambini e ragazzi per assicurare loro il diritto allo studio.”

Dichiarano ancora: “Deve essere a tutti chiaro che la scuola deve garantire offerta formativa, docenti, laboratori, palestre e attrezzature, ma sono gli enti locali a dover mettere a disposizione i locali necessari. Forse non era il caso di far partire tutti i lavori contemporaneamente senza una preventiva ricognizione di locali didattici dove sistemare gli studenti durante il periodo di chiusura delle scuole. Invece non essendo stata fatta alcun tipo di programmazione, i dirigenti scolastici si sono trovati ad accogliere gli alunni, il 16 settembre, in condizioni di estrema precarietà dovendo organizzare l’attività didattica tra mille difficoltà. L’amara constatazione è che tutto ciò avviene nella più totale assenza di una interlocuzione con la politica e le istituzioni che si sono dimostrate sorde rispetto a queste gravissime problematiche e alla possibilità di trovare soluzioni per porvi rimedio.”

Concludono così Paese e Suppa: “Italia Viva Calabria considera la scuola un baluardo intoccabile per la crescita e la formazione di giovani cittadini perciò riteniamo che la situazione appena evidenziata non può continuare a rimanere tale. Fate presto e restituite a questa generazione le loro aule, i laboratori, le palestre, i loro sogni. Perché la scuola non è solo didattica ma soprattutto luogo di relazioni per crescere e raggiungere traguardi sempre più avanzati e diventare cittadini e uomini liberi.”

 

 

 

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