Il penultimo appuntamento del “Cilea Lyric & Classic music Festival” prevedeva in programma la favola musicale del compositore russo Sergej Prokofiev “Pierino ed il lupo” con la partecipazione straordinaria, come voce recitante, del noto attore Rocco Papaleo. Arena dello Stretto che sembra anche troppo piccola per accogliere un pubblico da subito entusiasta e numerosissimo. Persone in piedi anche dopo l’ultimo gradone in alto e, addirittura, fuori dalle transenne a chiusura del transito pedonale nella parte bassa.
L’attore lucano esordisce subito nelle vesti di presentatore intrattenitore spezzando il silenzio di un’attesa che, per la puntualità dell’inizio, è durata veramente poco. Ironia sottile e mai banale quella di Papaleo, riesce a parlare di cose serie facendo sorridere e sa quali tasti toccare, tanto quanto un musicista, per far divertire il pubblico tenendo alta l’attenzione.
Non a caso sceglie di stare proprio tra le persone, camminando, abbracciandole, baciandole ed empatizzando immediatamente lo spirito di quello che sarà lo spettacolo. Non fa economia di ringraziamenti e complimenti: tanto all’orchestra che al dir. Alessandro Tirotta ma anche, per l’appunto, al numerosissimo pubblico con il quale vuole mantenere questo costante legame emotivo a doppio filo.
Tirotta dà il “via”, con la sua bacchetta, al primo brano della Suite n 1 di Bizet, l’atmosfera leggera dell’Arena diventa suggestiva e queste deliziose musiche si incorniciano nel quadro magico e naturale dello Stretto.
Un’atmosfera capace di coinvolgere il pubblico, accompagnando con le mani, in un famosissimo “toreador” che chiude un’apprezzatissima esecuzione della Suite prima di passare a “Pierino e il lupo”.
La scena torna, dunque, tutta a Papaleo che introduce la “favola musicale” in modo giocoso facendo scoprire alle persone quali strumenti interpreteranno musicalmente i personaggi della favola; un passaggio che, nel divertire, fa realizzare il potere figurativo e descrittivo della musica.
Si seguono armoniosamente orchestra e parlato, suono e parola. Non annoiano mai e tessono un filo di curiosità che conduce alla fine facendo scomparire il tempo: come succede in ogni vera ed autentica favola.
Alla fine da “Pierino e il lupo” diventa, potremmo dire, “Pierino, il lupo e Papaleo”, perché lui stesso diventa “personaggio” e favola.
Lo scroscio degli applausi sembra anch’esso un’onda travolgente del mare dello Stretto e sancisce il successo assoluto di un evento impeccabile in ogni suo aspetto.